Per San Marino, sulla lotta alla criminalità organizzata

Per San Marino, sulla lotta alla criminalità organizzata

A PROPOSITO DI LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
In un nostro precedente comunicato abbiamo messo in evidenza la validità dell’approvazione della normativa adottata dal Consiglio Grande e Generale che ha introdotto nel nostro codice penale il misfatto di associazione mafiosa.
Questi giorni la stampa nazionale italiana ha sottolineato la validità della normativa sammarinese, considerata migliorativa della corrispondente normativa italiana, soprattutto per quanto concerne la collaborazione con persone della criminalità organizzata.
Sempre nel nostro precedente comunicato, tuttavia, avevamo commentato criticamente la normativa ed il sistema riguardanti l’organizzazione interna per la lotta alla criminalità organizzata, ed in particolare il sistema delle intercettazioni .
E’ bene ritornare su tale argomento.
San Marino non è luogo ove la criminalità organizzata ha collocato la sua organizzazione.
Le organizzazioni malavitose hanno utilizzato e potrebbero utilizzare in futuro la Repubblica per ottenere facilitazioni ai loro movimenti ed alle loro attività.
Dunque non siamo e non saremo in presenza di una mafia o di una camorra sammarinesi, ma siamo stati e potremmo essere coinvolti da attività criminose esterne alla Repubblica.
In base a tali considerazioni è nostro parere che occorra dare priorità alla collaborazione con l’autorità di polizia e con la magistratura italiana e valorizzare l’attività della Interpol.
Del Resto, i Segretari di Stato Antonella Mularoni e Valeria Ciavatta si sono mossi in tale direzione con l’accordo stipulato con gli organi di polizia italiani. A nostro avviso tale accordo deve trovare concreta attuazione; la recente attività del Tribunale, per quanto riguarda le rogatorie, pare sia stata positivamente giudicata anche dalla corrispondente Autorità italiana.
L’adozione di un nostro sistema autonomo di intercettazioni contrasta invece con il giusto criterio della collaborazione.
Stiamo infatti per attuare a San Marino un impianto tecnologico costoso e  pericoloso relativamente alla possibile e impropria utilizzazione.
Il sistema delle indagini in materia di criminalità organizzata deve necessariamente passare attraverso la collaborazione fra le autorità di polizia e giudiziarie dei due Stati, con le modalità stabilite attraverso accordi internazionali. Avremmo in tal caso maggiore collaborazione ed efficienza, senza affrontare attività interne sproporzionate alle nostre dimensioni e alla nostra identità.
Anche su tale argomento, per San Marino auspica si instauri un dialogo con i cittadini attraverso la stampa ed i sistemi di comunicazione della rete.
San Marino, 20 Maggio 2012
                            L’Ufficio Stampa

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