Perché Anis non ha firmato

Perché Anis non ha firmato

(DIRE) San Marino, 23 lug. – Gli industriali sammarinesi non
abbandonano il tavolo tripartito, ma si rimboccano le maniche in
vista degli imminenti accordi economici con l’Italia. E lo fanno
sapere oggi ai rappresentati del Patto per San Marino, incontrati
a Palazzo Pubblico, mentre in Consiglio e’ in corso il dibattito
sulla Riforma della Pa. Al termine delle due ore di faccia a
faccia, Carlo Giorgi, segretario Anis, spiega che l’incontro con
i leader delle forze di maggioranza e’ stato richiesto
dall’associazione “per spiegare le ragioni per cui, in questa
fase, non abbiamo sottoscritto l’accordo del tavolo tripartito”.
Una compagnia a cui pero’ gli imprenditori non vogliono
rinunciare: “Non vogliamo abbandonare il tavolo- chiarisce
Giorgi- per noi il lavoro non e’ concluso, ma deve andare
avanti”. Qualche ripensamento sulla firma non e’ pero’ a breve
termine: “E’ chiaro che le cose non possono cambiare
rapidamente”, puntualizza il segretario. Che al Patto ha
ricordato il peso della sua associazione: “Rappresentiamo una
fetta rilevante di soggetti che non hanno un contratto, nove mila
dipendenti del privato”.
A scanso di equivoci, Giorgi mette in chiaro che il veto di
Anis sul contratto “non ha nulla a che fare con gli accordi con
l’Italia”. Al contrario, nel dibattito consigliare di ieri sul
pacchetto-anticrisi, numerosi interventi avevano ventilato
l’ipotesi che a monte del no degli industriali ci fosse il
“segreto di Stato” imposto sui contenuti degli accordi
bilaterali. “Noi francamente non abbiamo visto i testi- spiega
Giorgi- ma conosciamo i contenuti e sappiamo quale sara’
l’epilogo”. A riguardo, “auspichiamo che la firma ci sia al piu’
presto perche’ ci stiamo preparando da mesi al nuovo
scenario”.
A destare preoccupazione, piuttosto,
e’ il fatto che “le aziende non sanno invece cosa accadra’ tra
due o tre mesi, quale sara’ il peso della crisi in autunno”.
Infine, Giorgi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: il
rifiuto di Anis all’accordo tripartito ha contribuito a sollevare
anche in Consiglio i problemi delle aziende. “Le nostre scelte-
conclude- hanno portato ampia discussione dei problemi in
consiglio. E le difficolta’ vanno discusse e affrontate”.

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