“Questa e’ la risposta del ministro
Giulio Tremonti data a San Marino”. Il segretario di Stato
Claudio Podeschi, a Palazzo Pubblico, sventola un foglio che
riporta le dichiarazioni sull’attivita’ compiuta dalla Guardia di
Finanza nel 2009, rilasciate questa mattina in un’audizione alla
commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria
dal comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo
D’Arrigo. Parole e dati che puntano direttamente alle frodi Iva
riconducibili a San Marino: il generale cita 531 filoni
investigativi compiuti nell’ambito degli scambi commerciali fra i
due Paesi, per un volume di fatture false per 708 milioni di euro
e conseguente evasione per 216 milioni di Iva.
“Questa e’ pura pressione mediatica sul nostro sistema”,
rilancia indignato Podeschi. Pressione che cade all’indomani
dell’incontro tecnico bilaterale romano in cui la delegazione
sammarinese ha presentato il pacchetto ‘trasparenza’, ma posto il
freno sullo scambio automatico di informazioni richiesto dalla
controparte italiana per far uscire San Marino dalla black list.
Quello che viene definito come un attacco della Gdf avviene
“proprio mentre noi stiamo facendo uno sforzo indicibile per
attenerci a tutte le normative europee”, prosegue il ministro
sammarinese, che detiene la delega alle Finanze fino alla nomina
del successore di Gabriele Gatti. L’iniziativa sui media “vuole
influenzare la trattativa aperta”, denuncia Podeschi, ed “e’
inaccettabile e ingiusta per un Paese che ha secoli di storia e
cultura e vive sul lavoro onesto”.
Podeschi elenca quindi gli sforzi
fatti da San Marino: dal pacchetto trasparenza che il Consiglio
grande e generale sta esaminando in questi giorni, al “decreto
sull’anticipazione dell’Iva, impopolare, che va a colpire tutti i
settori a rischio”, varato lunedi’ scorso, e, ancora, la revoca
di numerose societa’. “Abbiamo dato disponibilita’ a trattare
altre voci, ma siccome e’ stato detto no allo scambio automatico
che distrugge San Marino, la risposta di Tremonti sono le parole
del generale D’Arrigo”.
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