Marco Arzilli, in continua tensione tra il ruolo di Consigliere di NS e quello di Presidente dell’Unione Commercianti, continua ostinato in una polemica pretestuosa e ambigua. Ultima sua esibizione è la dichiarazione di ieri riguardo il progetto di riqualificazione del Centro Storico
“Nel suo intervento, si esprime in termini di “grande errore commesso dall’Esecutivo, approccio completamente sbagliato, tentativi altrettanto sbagliati di mettere delle pezze, necessità di buon senso … “. E’ evidente che tale dichiarazione è da attribuirsi al ruolo di politico dell’opposizione.
Lo stesso Arzilli, si guarda bene dal rivelare, che lui stesso – in veste di Presidente dell’Unione Commercianti – ha sostenuto il progetto di riqualificazione del Centro storico, con l’unica riserva di trovare un incontro tra Governo e operatori turistici sul controverso tema delle vetrine. Arzilli dà quindi al progetto del Centro Storico una duplice valenza: una negativa, in quanto membro d’opposizione, ed una positiva attraverso il ruolo di Presidente USC. Da una parte sostiene e dall’altra critica. Paradossalmente, da una parte spalleggia determinati interessi e dall’altra li contrasta.
Ma quali interessi rappresenta Arzilli ? Quelli del suo partito o quelli dei commercianti ? Può in una veste dire una cosa e, in altra veste, dirne un’ altra ? Come fa – dopo tutti gli incontri che si sono svolti e ai quali ha partecipato come Presidente dell’Unione Commercianti – a sostenere che si dovrebbe ripartire da zero ? E’ fin troppo chiaro che l’unica spiegazione di questa assurda idea va ricercata in una sfera strumentale, con finalità esclusivamente politiche.
Per quanto riguarda le critiche sulla indisponibilità al confronto, il numero degli incontri tecnici e politici, con la partecipazione dei Segretari di Stato, e il fatto che ancora non siano state assunte decisioni definitive, testimoniano inequivocabilmente la volontà del Governo di trovare un punto d’incontro sugli aspetti pratici di un progetto che ha grandi finalità, ampiamente condivise. E in ultimo, sul metodo voluto dai Rappresentanti dell’Esecutivo, che si basa sul dialogo e sul confronto approfondito delle posizioni, che è stato ripetutamente apprezzato dalle Associazioni di categoria, è veramente banale e fuori luogo ogni richiamo all’umiltà.
L’augurio che facciamo a Marco Arzilli è di ritrovare presto una precisa collocazione. Siamo certi che lui possa prestarsi a ben altro tipo di ruolo rispetto a quello, disordinato e confuso, che interpreta attualmente.
La Segreteria di Stato
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