Precisazioni del Segretario Mularoni (Territorio) sulla Centrale del Latte

Precisazioni del Segretario Mularoni (Territorio) sulla Centrale del Latte

Ritengo doverose alcune precisazioni su quanto dichiarato in questi giorni da più parti sulla Centrale del Latte” per fare un po’ di chiarezza sul tema.

Innanzitutto va premesso che la questione della privatizzazione o cessione della Centrale del Latte non è certo stata affrontata per la prima volta dall’attuale esecutivo, come facilmente riscontrabile dalle numerose delibere del Congresso di Stato al riguardo del 2006, 2008, 2010 e più recenti ancora e da quanto indicato negli stessi programmi di governo delle ultime legislature. Negli ultimi venti anni circa i vari esecutivi che si sono succeduti, sulla base dei dati di bilancio e degli studi di prospettiva compiuti, hanno avallato la scelta di procedere con trattativa privata alla cessione dell’azienda.

E’ evidente che ci avrebbe fatto piacere ricevere proposte da imprenditori sammarinesi, ma non risulta che quanto meno dal 2012 si siano manifestate in modo concreto.

Quanto agli imprenditori sammarinesi con cui anni orsono era stata avviata la trattativa, confermo quanto dichiarato in Consiglio Grande e Generale, tanto è vero che la cordata di imprenditori sammarinesi che avevano manifestato la loro disponibilità in passato ha richiesto la restituzione della fideiussione a suo tempo depositata.

Inoltre, subito dopo il mio insediamento come Segretario di Stato al Territorio, Ambiente e Agricoltura, ho chiesto direttamente a Simona Michelotti se vi era ancora un interesse degli imprenditori sammarinesi a tale investimento. Nel confermarmi che la cordata iniziale non era più disponibile, Simona Michelotti mi ha riferito di un’eventuale proposta che mi sarebbe stata presentata con OSLA a breve. Sono passati vari mesi, ne ho parlato anche direttamente con OSLA, non ho ricevuto nessuna proposta.

Ora, viste anche le condizioni dello stabilimento di proprietà dell’Ecc.ma Camera a Ca’ Martino in cui la Centrale del Latte opera e ancor più la necessità di offrire una vera prospettiva di crescita al settore e alla possibilità per i Sammarinesi di disporre di prodotti lattiero-caseari locali di alta qualità, la questione non può essere rimandata ulteriormente.

Recentemente ha manifestato il suo interesse un’azienda italiana già titolare in Piemonte di uno stabilimento caseario, che propone una serie di condizioni certamente positive per il nostro Paese con l’intenzione primaria di valorizzare e commercializzare in un mercato più ampio i prodotti di qualità sammarinesi, salvaguardando il marchio che possa distinguerli immediatamente come prodotti del nostro territorio e farli apprezzare come prodotti di valore anche fuori dai nostri confini.

L’azienda si farebbe carico degli interventi necessari per l’adeguamento della struttura e delle attrezzature alle norme igieniche e di sicurezza UE, nonché per il consolidamento e restauro dell’immobile.

Alcune condizioni sono già state positivamente esaminate, quale la permanenza dell’obbligo di raccolta di tutto il latte dei nostri allevatori a un prezzo che continuerà ad essere in linea con i listini italiani e la rimozione, dopo un periodo transitorio, della zona bianca.

Per quanto riguarda il bilancio della Centrale, va detto che se negli anni passati erano state accumulate cospicue risorse, queste sono state utilizzate nel tempo per i necessari ammodernamenti senza che venissero più conseguiti degli utili.  Dunque dal prossimo anno la Centrale sarà in passivo e gli ingenti lavori strutturali non più rinviabili, che la Centrale del Latte non è in grado di assumersi direttamente, aggraverebbero la situazione. Spostare l’attività in altro stabile, come suggerito, comporterebbe comunque un notevole esborso per lo Stato. Ed in ogni caso appare molto più ragionevole rendere a norma e conforme alle normative UE l’attuale stabilimento.

Quanto al biologico, il livello qualitativo avanzato della produzione già realizzata in Italia dall’azienda in questione ci fa ritenere che sia possibile iniziare a lavorare anche su produzioni di questo tipo, cosa che evidentemente finora ha trovato numerose difficoltà di realizzazione non essendosi visto alcun risultato in tal senso.

La preoccupazione primaria del Governo è quella di prevedere una ricollocazione di tutti i dipendenti che non verrebbero assunti dall’imprenditore italiano ed in questo senso il Governo esaminerà le opzioni migliori per raggiungere l’obiettivo.

                    

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