Preoccupazioni per il Congresso Pdcs

Preoccupazioni per il Congresso Pdcs

La situazione politica non è di quelle che ti fanno dormire tra due guanciali, ma è anche vero che San Marino ha le potenzialità per uscire dalla difficile situazione in cui si trova.
Molto ampio il riferimento portato al Gruppo di Coordinamento dei Moderati dal coordinatore Angela Venturini, dal Segretario di Stato Romeo, dal Consigliere Glauco Sansovini e dal presidente del partito Vittorio Pellandra.
Si è parlato innanzi tutto dei rapporti interni alla coalizione di maggioranza, dopo quanto successo nell’ultima sessione consiliare. E’ stato quindi evidenziato come da parte dei partiti più piccoli ci sia sempre stato il massimo rispetto delle regole interne di convivenza, con un apporto sempre propositivo nella dialettica politica, anche nelle eventuali divergenze di opinioni. Ad eccezione degli EPS, che con i loro reiterati distinguo hanno dato origine alle fibrillazioni dell’ultimo anno.
Qualche considerazione anche sui mal di pancia interni alla DC: meglio aspettare l’ormai imminente congresso. Da quella sede dovranno arrivare i chiarimenti.
Riguardo alle opposizioni emerge ormai il dato che, al di là delle consuete strumentalizzazioni, anche i partiti di minoranza hanno ormai capito che è necessario relazionarsi con il Patto.
Il quale si trova a gestire una delle fasi storiche più difficili degli ultimi 50 anni. Tre i punti nodali delle criticità: il rapporto con l’Italia che, nonostante gli sforzi e il percorso di trasparenza, non dà i risultati sperati; la crisi congiunturale, che crea disoccupazione e moria di aziende; il calo delle entrate che, se non governato adeguatamente, farà aumentare il deficit.
C’è un sistema da riscrivere, un’economia da reinventare. Ma soprattutto ci sono ancora troppi sprechi, sacche di privilegio da eliminare e una mentalità diffusamente assistenzialista, quella del tutto gratis a tutti, che bisogna invertire. Comprensibili, anche se non più giustificabili, le numerose sacche di resistenza, disponibili ad accettare tutto quello che può colpire gli altri, ma non se stessi.
Occorre maggiore senso di disponibilità e responsabilità. A cominciare dalla forze politiche. Ma anche da parte dei sindacati, delle associazioni di categoria, dei cittadini.
Adesso è il momento del calice amaro. Non guasta berne un po’ per ciascuno.

San Marino 10 novembre 2010

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