Presentato il piano strategico dell’istituto per la sicurezza sociale

Presentato il piano strategico dell’istituto per la sicurezza sociale

Presentazione piano strategico dell’ISS

Il Piano Strategico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale è un elaborato che partendo dalla fotografia dello stato dell’arte del contesto sanitario e sociosanitario della Repubblica di San Marino attua la Vision dell’ISS attraverso una serie di percorsi in grado di consolidare l’Istituto come una realtà sostenibile, efficace, efficiente, sicura e attrattiva.

Si tratta del migliore e più efficace strumento per attuare le politiche gestionali di una struttura complessa e dalle numerose funzioni e servizi quale l’ISS e senza il quale lo stesso Piano sanitario e gli strumenti di pianificazione sanitaria e socio sanitaria di San Marino potrebbero risultare in larga parte inapplicati e incompiuti.

Il documento è stato elaborato dalla Direzione Generale sotto la supervisione della SDA Bocconi di Milano ed ha richiesto diversi mesi di lavoro. È stato quindi presentato in Commissione sanità il 9 giugno, in riunione plenaria con il personale Issi il 16 giugno e ratificato dal Comitato esecutivo il 4 agosto. 

Il Piano Strategico come primo aspetto prende in esame la situazione demografica sammarinese che è di tipo regressivo, in quanto la proporzione dei giovani è inferiore a quella degli anziani. I giovani (0-14 anni) rappresentano infatti il 15,2%, mentre la fascia over 65 è pari al 18,8%. Inoltre le persone che hanno più di 75 anni rappresentano il 9,1% della popolazione residente. L’indice di invecchiamento è pari a 123,6 e cioè per ogni 100 individui tra 0 e 14 anni a San Marino ci sono 123 ultrasessantacinquenni. E di questi due su tre sono donne. Un trend tra l’altro in progressiva crescita dato che nel 2004 era pari a 108,19.

L’analisi svolta tiene anche conto anche del contesto economico sammarinese, caratterizzato da una generale difficoltà nei conti pubblici che hanno determinato una riduzione negli ultimi anni delle risorse destinate all’ISS superiore all’11%. Ciononostante, la spesa sanitaria pubblica pro capite a San Marino, nel 2015 è stata pari al 2.270 euro, corrispondente a circa il 5,5% del PIL, mentre nello stesso anno in Italia la spesa sanitaria pubblica pro capite è stata pari a 1.867 euro.

Lo sviluppo del Piano Strategico dell’ISS avviene su 6 direttrici:

1. ISS come sistema “aperto e coordinato” con gli altri sistemi sanitari

2. ISS come sistema che “prende in carico”: eroga servizi sanitari di base e specialistici, costruendo percorsi clinico-assistenziali per i residenti sammarinesi

3. ISS come polo di ricerca su alcune malattie rare e neurodegenerative

4. ISS come “great place to work” per medici e professioni sanitarie

5. ISS come “volano economico” per la Repubblica di San Marino, tramite lo sviluppo dell’imprenditorialità pubblica

6. ISS come autonomo e legittimo “proprietario” del proprio personale e assetto tecnico.

Tali direttrici si integrano e si alimentano tra di loro e vanno costituire la Vision per un ISS equo, efficace e sostenibile. Tale Vision risente dell’aderenza al WHO 2020 e quindi della necessità di azioni che contrastino le disuguaglianze di salute attraverso azioni e campagne sui corretti stili di vita, sulle condizioni di vita e di lavoro e con il contributo di tutte le Segreterie di Stato agendo sulle condizioni generali socio-economiche e sulle condizioni culturali e ambientali (Whole of Government, Whole of Society). 

In particolare gli interventi sulla mobilità attiva rientrano in una logica di rete sanitaria attraverso il rafforzamento e l’estensione degli accordi raggiunti con le regioni limitrofe, gli istituti ed enti italiani di eccellenza e le università sia per quanto riguarda la qualità e l’offerta dei servizi, sia per l’expertise del personale. 

Nell’ambito dei servizi sanitari di base e specialistici che rappresentano il cardine principale dell’azione dell’ISS, il Piano Strategico tiene conto dell’evoluzione della realtà sammarinese che sta sempre più passando dal paradigma delle acuzie a quello delle cronicità per poter rispondere con maggiore efficacia ed efficienza alla domanda di salute più diversificata e complessa rispetto al passato. 

Per questo sono stati individuati macro interventi a livello di: marketing strategico (distinguendo i gruppi i utenti/pazienti tra quelli sani, a cui vanno garantiti servizi di screening e prevenzione primaria, agli utenti occasionali, ai pazienti acuti, ai pazienti cronici fino alle persone in condizioni di parziale o totale non autosufficienza con bisogni di Long Term Care); di introduzione di percorsi clinico assistenziali (impostati sulla centralità del paziente nell’ambito della rete sanitaria realizzata dall’ISS); di struttura organizzativa (individuazione corretta dei ruoli e delle responsabilità assistenziali). 

L’ISS come polo di ricerca su alcune malattie rare e neurodegenerative rappresenta non solo una strategia da seguire nell’ambito dello sviluppo della propria attività, ma al tempo stesso è una sfida che l’Istituto dovrebbe compiere con convinzione e passione anche perché, secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tali malattie rappresentano il 10% delle patologie umane note e coinvolgono tra il 6-8% della popolazione europea. L’approccio in questo caso deve essere di tipo specialistico e interdisciplinare e diviene fondamentale l’efficienza della rete sanitaria con le altre realtà.

Infine non poteva mancare nel Piano Strategico l’aspetto della gestione del personale. È doveroso a tal proposito rimarcare come sul piano contrattuale, sia necessario proporre modifiche differenziate alle discipline intervenendo sul tempo parziale, sugli orari di lavoro, sui percorsi di formazione e sulle progressioni retributive e di carriera. L’ISS deve appunto diventare autonomo e legittimo “proprietario” del proprio personale e assetto tecnico in quanto, oltre a svincolare logiche esclusivamente politiche all’ISS, avvicina l’Istituto a logiche manageriali, per una gestione più efficiente ed efficace della “cosa pubblica sanitaria”. 

Inoltre consentirà di intervenire con efficacia nell’affrontare i cambiamenti in atto nella demografia professionale dove, la prospettiva di breve-medio termine, prevede la diminuzione dello stock di medici in generale acuendo il problema dell’attrattività dei medici verso l’ISS. Di qui la necessità di mettere a punto nuove strategie sulla gestione delle risorse umane e delle leve di policy e gestionali per richiamare i medici verso i quali intervenire con percorsi definiti e differenziati a seconda delle esigenze dell’ISS. 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy