La nomina del Presidente della
Banca Centrale della Repubblica di San Marino, posto vacante dall’inizio del 2008, ha acceso il
dibattito in Consiglio.
La questione è stata sollevata da Giovanni Lonfernini (Democratici di Centro ) il quale è contrario alla nomina di un non sammarinese
(come per altri istituti)
ed ha espresso preoccupazione di fronte alla sollecitazioni provenienti da Valerio De Molli di Studio Ambrosetti, sospettando che questi sia arrivato a dare indicazioni sulla persona da nominare.
Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha replicato rivelando che il precedente governo aveva incaricato proprio De Molli di eseguire una ricognizione presso la Banca d’Italia prima di procedere a tale nomina.
Tito Masi, Alleanza Popolare, e Stefano Macina, Partito dei Socialisti e dei Democratici, rispettivamente Segretari di Stato all’Industria e alle Finanze nel precedente governo, hanno smentito che a De Molli sia stato dato un qualche incarico ‘ufficiale’ (delibera del Congresso di Stato).
Macina ha poi precisato: ‘Rispetto alla presidenza di Banca Centrale, nessun incarico è stato dato a Ambrosetti o a De Molli. Come Comitato del Credito e del Risparmio, abbiamo richiesto uno studio-ricognizione su come gli altri Paesi si muovono per la ricerca di candidati e se aveva dei contatti per le possibili candidature. Non esiste nessun incarico ufficiale, solo un discorso di collaborazione e di rapporti che si è venuto a creare al di fuori, nei colloqui per la rosa dei nominativi. Il Governo è libero di scegliere chi vuole, ho lasciato tutta la documentazione al nuovo Segretario, non esiste nessuna nota segreta‘.
A proposito di detta nomina, significativo ed appropriato
il riferimento
del prof. Giovanni Galassi, Presidente Giovanni Galassi, Fondazione San Marino (Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino).