Annalisa Boselli – Corriere Romagna: Se l’iter non si chiude prima di Natale il decreto scade e tutto resta com’è. Il sindacato: «Vogliamo sapere come saranno ripartite le competenze» /
Provincia, allarme dipendenti /
Timori sul futuro occupazionale. La Cgil: «Si devono svegliare anche i cittadini»
RIMINI. Che fine faranno i dipendenti della Provincia? E i servizi per i cittadini, come la scuola, il centro per l’impiego e gli sportelli per le donne? Il rischio caos nella fase di transizione verso la nuova Provincia unica è dietro l’angolo: il timore che dal novembre del 2013 i dipendenti restino senza occupazione è concreto, per questo la Cgil e la Funzione pubblica regionale hanno già preparato un documento di lavoro da presentare al tavolo delle riforme istituzionali, che la vice presidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera si è preoccupata di convocare entro la prossima settimana.
Si aggiunge anche «il rischio ingovernabilità che rischia di determinare una situazione di immobilismo in attesa della costituzione delle nuove province», spiegano in coro Cgil, Cisl e Uil regionali.
Il 1o gennaio del 2013 decadono tutte le giunte provinciali, il presidente della Provincia assieme a tre consiglieri porteranno avanti il lavoro della Provincia fino a che non verranno eletti i nuovi organismi del nuovo ente e i dipendenti continueranno a lavorare fino a novembre del prossimo anno. «Il rischio – afferma Elisabetta Morolli, segretario generale della Funzione pubblica della Cgil di Rimini – è che da gennaio a novembre non si faccia nulla. Per questo stiamo spingendo a livello regionale, affinché vengano definite quali competenze passeranno alle Regioni, quali ai Comuni e quali al nuovo ente. La richiesta che avanziamo è che i servizi ai cittadini restino sul territorio». (…)
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