Psd impegnato su due tavoli: Patto e Costituente socialista. Agenzia Dire

Il
Psd in marcia verso due direzioni parallele e imprescindibili: l’alleanza di
ferro con il Patto e la costituente socialista. Due progetti “molto
vicini” e che non possono compiersi l’uno senza l’altro.     L’accordo con la maggioranza e’ in via di
definizione e oggi pomeriggio i protagonisti si ritroveranno per definire i
punti d’intesa sulla politica economica. In questo percorso, pero’, gli scogli
da superare non sono pochi. Richiesta di adesione all’Unione europea, scambio
automatico di informazioni e collaborazione con l’Italia contro la criminalita’
organizzata sono tra i punti chiave messi sul tavolo dal Psd per trovare una exit
strategy dalla “crisi di credibilita’” condivisa con il Patto. E su
cui via Ordelaffi e’ disposta a trattare.     L’altro capitolo, quello della costituente,
sta aprendo invece un dibattito molto forte interno al partito. Venerdi’ scorso
la direzione non e’ riuscita a trovare un’intesa definitiva sul manifesto della
costituente socialista e si e’ ridata appuntamento per lunedi’ sera. Rumors
parlano di una spaccatura interna a via Ordelaffi, tra la schiera dei
socialisti piu’ convinti e pronti a spingere sull’acceleratore, e quella dei democratici
piu’ guardinghi sulla conclusione affrettata del progetto. Si teme, da parte
loro, un appiattimento sulla componente socialista, in sostanza, una crisi di
identita’ politica.     Antonello Bacciocchi, rappresentante
dell’anima socialista, minimizza le differenziazioni: “C’e’ chi frena e
chi accelera sui contenuti del manifesto- spiega- ma c’e’ intesa da parte di
tutti e tre i partiti coinvolti, Psd, Nps e Sammarinesi per la liberta’, e
anche all’interno del mio partito”. Resta invece “da definire il
metodo, la forma- chiarisce Bacciocchi- ma i contenuti sono condivisi, mentre
le tempistiche saranno poi determinate dalle condizioni politiche”. I
contenuti riguardano i valori di riferimento e la strategia delle alleanze,
mentre le condizioni politiche toccano il tema del rapporto con la Democrazia cristiana e
i suoi alleati. “L’avvicinamento a cio’ che resta del Patto e la costituente
sono due percorsi molto vicini”, ammette.     Di
fatto, Bacciocchi sottolinea che il confronto con la maggioranza si e’
sviluppato con i tre partiti fondatori della costituente socialista e non solo
con il Psd. “La costituente e’ un percorso ineludibile- ribadisce- e’ gia’
stata definita come linea da intraprendere all’interno del partito”. Non
si torna indietro quindi. Resta da definire lo scioglimento delle tre forze
fondatrici per farne una sola, “ma e’ un percorso che in tempi brevi si
puo’ completare”. Ovvero, prima di nuove possibili elezioni.     In
questo quadro per ora restano fuori altre forze di ispirazione socialista:
Arengo e liberta’, che ha preferito intraprendere la strada della federazione
capitanata dal Pdcs, e il Psrs, ovvero gli ex del Psd. Bacciocchi non chiude le
porte: non sono tra i soci fondatori della costituente socialista, ma il progetto
resta aperto”. A frenare gli entusiasmi e’ invece Giuseppe Morganti,
consigliere Psd e rappresentante della corrente democratica. Nonche’ tra i
promoter della fusione e la nascita del Partito dei socialisti e democratici.
“Va bene la costituente socialista, ma non del partito socialista”, puntualizza.
E non e’ una questione di lana caprina: “Non puo’ essere un processo che
esclude- sottolinea- ma inclusivo di tutte le provenienze a estrazione
democratica”.     Il consigliere democratico chiarisce di non
voler rinunciare al progetto: “Sono disposto a dare vita al piu’ grande
partito di ispirazione socialista- spiega- ma non sono convinto debba essere la
riesumazione di vecchie forze che non si identificano piu’ con il quadro
politico attuale”. Parla quindi in prima persona: “Io non mi
converto, non rinnego le esperienze politiche che ho avuto in passato-
prosegue- la sinistra ha tante anime che devono essere valorizzate alla pari e
con la stessa dignita’”.