Amaro commento di Enea Abati su Corriere Romagna della vicenda Manlio Maggioli sotto il titolo: Il Berluschino fuori corso
Cosa deve dire o fare ancora il presidente Manlio Maggioli per essere costretto a scendere dal trono della Camera di commercio di Rimini?
Ci è seduto sopra, il Cavaliere del lavoro di Santarcangelo, dal 1994, dal principio di quel quasi ventennio berlusconiano durante il quale il confine tra legalità e illegalità, tra l’etica pubblica e l’immoralità si è andato via via riducendo fino a diventare una linea sottile. Troppo sottile.
Per questo Maggioli è potuto restare comodo comodo sulla sua poltrona quando ha pronunciato l’elogio pubblico dell’evasione fiscale («per molte piccole aziende è necessaria per restare sul mercato»), provocando la pubblica indignazione, tra i tanti che ne hanno chiesto le dimissioni, dei vertici riminesi della guardia di finanza.
«Continuo a sentirmi a mio agio sulla poltrona di presidente della Camera di commercio », se n’è infischiato il nostro. Persino quando è finito tra gli indagati nello scandalo del Credito di Romagna non si è neppure posto il problema circa l’opportunità di continuare a rappresentare le imprese riminesi, che peraltro lo hanno riconfermato. (…)
Leggi l‘intero articolo di Enea Abati, Corriere Romagna San Marino
OGGI
–
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo