Oggi nuova udienza presso il Tribunale della Repubblica di San Marino per il ‘falso’ processo ex Banca del Titano che vede sul banco degli imputati, fra altri, il direttore dell’Istituto, dr. Adriano Pace.
Processo ‘falso’ perché non può essere nemmeno considerato la surroga di quello vero che dovrebbe portare al recupero dell’intera somma versata dallo Stato per ripianare l’ammanco registrato nel bilancio della banca.
Somma equivalente ad almeno 500 euro a testa prelevata dalle tasche di ciascun sammarinese per decisione del primo governo post giugno 2006.
Tutte le forze politiche, anche quelle che urlano – o fanno finta di urlare? – contro la iniquità della legge finanziaria appena varata, ignorano o fanno finta di ignorare la via suggerita dall’avv. Alvaro Selva per ottenere quel recupero. E, di fatto, continuano a proteggere i masnadieri della finanza che hanno distrutto il Paese. Di fatto sono loro complici in quanto continuano a dare efficacia alla immunità giudiziaria erogata ai responsabili dell’ammanco con la mediazione di Banca Centrale.