Quella strana buonuscita di 3milioni di euro alla Giochi San Marino

Quella strana buonuscita  di 3milioni di euro alla Giochi San Marino

Nella Repubblica di San Marino, il primo governo, post giugno 2006 formato da Partito dei Socialisti e dei Democratici-Sammarinesi per la libertà, Alleanza Popolare e Sinistra Unita avrebbe potuto chiudere al 31 gennaio 2007 le sale del casinò automatizzato di Rovereta a costo zero. Invece Ap ed Su tradendo i propri elettori assecondarono il Psd e ne permisero la continuazione. La gestione, in precedenza affidata alla Giochi San Marino, finì sotto il controllo dello Stato direttamente ed indirettamente (attraverso la Camera di Commercio), quasi che quei giochi fossero l’emblema di questo paese e delle sue capacità economiche.

Nell’occasione furono erogati 3milioni di euro circa alla Giochi San Marino come buonuscita con le motivazioni espresse dal Segretario di Stato all’Industria Tito Masi. Ora si scopre che l’impegno dello Stato non è finito lì. Viene fuori che le macchinette Keno erano escluse. E la gestione statale dei giochi ha continuato a pagare da allora
alla Novomatic un canone d’affitto. Un canone, fra l’altro, singolarmente alto. ‘Infatti a detta degli esperti, il canone di tre o quattro mesi di affitto sarebbe sufficiente a comprare tutte le tecnologie presenti all’interno dell’attività.‘ (La Tribuna Sammarinese)
A questo punto, non resta che aspettare un chiarimento sulla vicenda.
Di certo l’uomo bastone del pollaio, cioè il personaggio in cui si è personificato la negatività dei giochi nella Repubblica di San Marino, si è eclissato ma ha continuato a contaminare il paese senza soluzione di continuità.

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