Ravenna. Mamma, originaria di Rimini, e i suoi due bimbi morti nel sonno. Patrizia Cupo

Ravenna. Mamma, originaria di Rimini,  e i suoi due bimbi morti nel sonno. Patrizia Cupo

Patrizia Cupo di Corriere Romagna Ravenna: Mamma e figli morti a Ferragosto / I parenti: «Siamo disperati
Claudia e i suoi bimbi erano
appena tornati da un viaggio»
/ Avevano fatto rientro nella loro casa estiva appena il pomeriggio prima /
Vicini in lutto a Roncalceci, sconvolto il padre di Alessandro e Federico

RAVENNA. Erano appena tornati
da una bella vacanza in Inghilterra
Claudia e i suoi due angeli,
Alessandro e Federico. Appena
il pomeriggio prima della
tragedia. Con loro, c’era anche il
padre dei due bambini: rientrati
dal viaggio, li aveva lasciati nella
loro casa al mare a Marina Romea.
Quando ci è tornato, era
troppo tardi. E ora, non sa darsi
pace. «E’ disperato», continua a
ripetere la cognata di Claudia,
moglie del fratello Fabrizio.
Sconvolti anche i genitori di lei, i
nonni ai quali i due bambini erano
attaccatissimi. Ora sono
tutti insieme, nella loro casa di
Ravenna, ad attendere di poter
almeno vedere le salme. Serrande
abbassate, invece, e un clima
desolato avvolge la casetta in legno
a Roncalceci dove, dietro ai
giardini pubblici, Claudia e i suoi
due figli vivevano: lì tornava ancora
anche il marito Alfredo (dal
quale Claudia era separata),
quando rientrava dai suoi lunghi
viaggi all’estero per lavoro.


La vita a Roncalceci. Claudia
Torsani, 45 anni, era originaria
di Rimini: i suoi genitori si trasferirono
a Ravenna quando lei
e il fratello maggiore Fabrizio
erano ancora piccoli. E a Roncalceci,
piccola frazione alle
spalle della Ravegnana, dietro
Ghibullo, aveva la sua vita. Lì,
ha cresciuto Alessandro, 12 anni
e che a settembre avrebbe iniziato
la seconda media a San
Pietro in Vincoli, e il piccolo
Federico, appena otto anni,
pronto per la terza elementare
proprio lì in paese, a nemmeno
un chilometro dal suo cortile.
Nella via cieca di casa, l’ex zona
popolare, alle spalle dei giardini
pubblici, la pioggia estiva
porta via le lacrime.
(…)

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