Referendum 15 maggio, commenti e reazioni: UpR

Referendum 15 maggio, commenti e reazioni: UpR

Ieri sera si è riunita l’Assemblea di Unione per la Repubblica per compiere una serie di valutazione ed esaminare l’ordine del giorno della seduta del Consiglio Grande e Generale di maggio.

UPR è molto soddisfatta per la partecipazione alla consultazione referendaria e per i risultati ottenuti nella consultazione, che nel rispetto delle vigenti normative in materia di referendum, sono stati chiari ed univoci sui 4 quesiti proposti.

Ora per i 3 quesiti propositivi accolti, dovrà essere avviato l’iter Istituzionale per il loro recepimento.

La Legge qualificata del 29 maggio 2013 n. 1 all’art. 23 “Attuazione della volontà referendaria” è in merito molto chiara:

1.    Concluse le operazioni di voto e di scrutinio, la Reggenza pubblica con proprio Decreto il risultato del referendum; in caso di approvazione della proposta, la Reggenza apre il termine di sei mesi entro il quale il Congresso di Stato è tenuto a redigere un Progetto di Legge volto a disciplinare, secondo i principi ed i criteri direttivi approvati dal corpo elettorale, la materia che è stata oggetto di referendum.

2.    La Reggenza, ricevuto il Progetto di Legge di cui al comma che precede, lo trasmette al Collegio Garante perché si esprima sulla compatibilità della proposta di Legge con il quesito approvato, e suggerisce al Congresso di Stato gli eventuali emendamenti da apportare al provvedimento stesso. La Reggenza, ricevuta la comunicazione del Collegio Garante, la trasmette al Congresso di Stato, al quale è assegnato il termine di trenta giorni per la regolarizzazione del progetto, uniformandolo alle comunicazioni ricevute dal Collegio.

3.    Il Congresso di Stato, apportati gli emendamenti, deposita il Progetto di Legge all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale che lo inserisce all’ordine del giorno della prima seduta.

E’ chiaro che in due casi, preferenze e referendum, si dovrà intervenire in materie Istituzionali che prevedono l’adozione di Leggi qualificate.

Ci sono elementi politici che vanno però oltre la semplice consultazione referendaria. La presente legislatura sta facendo segnare dei record. E’ la legislatura delle dimissioni, dei consiglieri indipendenti, delle transumanze politiche e quella dei referendum. 3 consultazioni referendarie in 42 mesi di Legislatura, 8 quesiti sottoposti ai cittadini, alla faccia del deficit di democrazia o del mancato utilizzo dello strumento referendario. A ciò aggiungiamo che sempre in questa Legislatura e precisamente 3 anni fa, la Legge referendaria è stata profondamente riformata, anche grazie a UPR. Il referendum è uno strumento attivo, utilizzato dai cittadini, dalle forze politiche e sociali che si affianca a un altro strumento di petizione popolare che è l’Istanza d’Arengo.

UPR però ricorda che smaltita la sbornia del referendum, restano sul tappeto tutti i problemi del Paese. Anzi saranno forse acuiti dall’inerzia di queste settimane. Ad oggi non è dato sapere quale è lo stato della finanza pubblica. Ad oggi non è dato sapere quale è lo stato del settore bancario, anche alla luce della pubblicazione della relazione FMI di una settimana fa. Ad oggi sono ancora oscure o per meglio dire inesistenti, le proposte del Governo per un nuovo modello di sviluppo. Si vive alla giornata, si campa di conferenze stampa, annunci, piccoli scampoli di una legislatura che prima termina e meglio sarà per tutti. Il problema vero è capire se la classe politica ha la capacità di affrontare in termini sistemici i giganteschi problemi del Paese, problemi sui quali siamo certi nessuno ha ricette miracolose, ma sui quali siamo convinti ci siano soluzioni dettate dal buon senso, anche sorrette dalle tante proposte che in questi anni l’opposizione ha presentato.

Unione per la Repubblica

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