Referendum terreni pubblici. Grazie ai sammarinesi, Sottomarino

Referendum terreni pubblici. Grazie ai sammarinesi, Sottomarino

Il 27 marzo, ne siamo certi, sarà ricordato da molti.
Una giornata di vittoria nazionale, seppur i tanti sfavorevoli fattori lasciavano presagire tristi scenari: coscienti della valenza del proprio senso civico, con il loro voto i sammarinesi hanno decretato il referendum popolare quale primo e importante strumento di democrazia diretta che spesso è stato snobbato ed invalidato sia a causa di un “quorum” troppo elevato che dalla bieca pratica dell’astensionismo.
Ha vinto il Comitato Promotore che ci ha creduto e ha seguito tutto il percorso normativo.
Ha vinto la gente di San Marino che ha urlato SI contro gli atti antidemocratici sostenuti da una parte del potere politico ed economico: hanno vinto i singoli cittadini, le associazioni tutte e i movimenti civili che hanno creduto nel “miracolo” di vincere contro chi ha posto un “veto” su un referendum popolare, ma anche coloro che hanno votato NO perché hanno dimostrato cosa voglia dire cittadinanza attiva.
Hanno vinto i Social Network, tanto sgraditi al potere, ma di fatto l’unica realtà libera sulla quale non ci può essere limitazione politica: a chi ieri sera si lamentava di ciò negli studi di San Marino RTV, noi di SottoMarino rispondiamo che nel Mondo questi strumenti sono utilizzati per organizzare manifestazioni, riprendere e passare i messaggi delle vere rivoluzioni.
Chi ha perso allora?
Ha perso la vecchia politica che ha votato la legge nel maggio scorso, poiché riteniamo che se qualcuno desidera investire nella nostra Repubblica, con tutte le garanzie del caso, non vi sarà opposizione alcuna ma siamo altresì certi che nell’attuale situazione pochi siano gli investitori perché inesistente un vero e fattibile progetto di rilancio economico.
Hanno perso il Congresso di Stato e l’ANIS: abituate a scelte poco lungimiranti, come il secco NO all’accordo italo-sammarinese del 2006 che ci avrebbe risparmiato la crisi in cui versiamo oggi. La cartolina inviata a tutti i capifamiglia dai Congressisti, a nostro avviso, è fuorilegge e dispendiosa per il bilancio dello Stato (come il referendum del resto ma, in questo caso, si è scelto di rimanere ancorati alle proprie decisioni e non capire che quella legge era errata sin dall’inizio).
Ha perso soprattutto il Segretario di Stato al Territorio, che in un Paese normale sarebbe già dimissionario: non è tollerabile che il paese sia gestito da una sola persona nella quale vengono accentrati troppi poteri decisionali.
Il Popolo ha decretato, con la forte partecipazione di ieri, che San Marino non è prerogativa di poche lobbies economiche ma risorsa dei cittadini.
Insomma: “siete stati pesati, siete stati misurati e siete stati trovati mancanti”!
 
Sottomarino
http://www.s8marino.org

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