Replica ad Su. Pdcs

Comunicato stampa
Il recente attacco di Sinistra Unita al PDCS ed all’operato della maggioranza risulta inaccettabile.
Coloro che in soli due anni di presenza al governo nel dicastero alla Giustizia, sono stati incapaci di realizzare qualcosa di concreto per il Paese, se non portarlo in procedura rafforzata Moneyval, dovrebbero evitare di gettare discredito sul PDCS che, da tre anni a questa parte, sta lavorando per mettere in atto quei provvedimenti necessari alla messa in sicurezza della Repubblica.
Similmente, attaccare gravemente coloro che, dal passato fino ad oggi, hanno concorso alla gestione dell’amministrazione pubblica, nella quale i membri di SU, più di ogni altro Partito, hanno sempre avuto opportunità lavorative, sembra quantomeno ingrato.
Così pure, le considerazioni riguardanti le politiche territoriali, rispetto alle quali si continuano a proporre false insinuazioni, senza mai mettere in luce gli oggettivi passi avanti per una maggior tutela dell’ambiente, e le opere realizzate ed in via di realizzazione per un migliore servizio alla cittadinanza, agli operatori economici e turistici.
Inoltre, riguardo alle lottizzazioni, non si può accusare una sola forza politica, quando in Commissione Politiche Territoriali, l’assenso comune è stato dato anche dai membri stessi di Sinistra Unita.
In particolare visto che si cita l’operazione Symbol si ricorda a costoro che hanno poca memoria che l’ultima modifica al piano particolareggiato e’ stata approvata il 28/05/2007, governo con Sinistra Unita, ed in data 23/07/2007, con Delibera n. 65, il Congresso ha approvato la convenzione Symbol poi sottoscritta tra le parti il 4/09/2007, sempre governo con Sinistra Unita.
Le osservazioni e le critiche sono sempre ben accette, perché nessuno ha la presunzione di non potere e non dovere migliorare. Tuttavia, con la falsità si fa solo del male gratuito alle persone ed al Paese, e il PDCS ritiene che sia ora di farla finita.
Ci sono capacità reali per un confronto onesto, lo si faccia apertamente. Diversamente, come pare, meglio tacere.