Replica alla Direzione della Funzione Pubblica. Civico10

Replica alla Direzione della Funzione Pubblica. Civico10

Con riferimento alla replica del Dott. Marco Tassitano sulle segnalazioni di disservizi riportate nel comunicato di Civico10 di lunedì scorso, possiamo noi stessi tranquillizzare la Direzione della Funzione Pubblica riguardo al fatto che siamo certi che il suo impegno relativo all’applicazione delle norme sia massimo.

Il Dott. Tassitano, assunto all’incarico di Direttore della Funzione Pubblica a novembre del 2013, non ha alcuna responsabilità sui fatti che hanno causato il grave ritardo nella sua nomina, per esempio. Avvenuta più di due anni dopo l’approvazione della normativa in discussione.

Tacciare però il contenuto di quel comunicato come un “mero attacco mediatico” non è corretto da parte sua. Perché se dopo quasi quattro anni (quattro anni!) dall’approvazione di una legge che prevede che la Pubblica Amministrazione non può richiedere dati già in suo possesso, ancora c’è una moltitudine tale di uffici che continuano ad applicare procedure che non rispettano quella legge, con tutte le conseguenze del caso per i cittadini e le imprese, allora qualcosa che non va c’è.

Al di là dei percorsi avviati, delle tempistiche previste, dei piani da applicare su una PA composta da poco meno di 4.000 lavoratori. Una mancanza, da parte di chi dovrebbe governare applicando le leggi, c’è stata. Perlomeno c’è stata, a nostro avviso, una mancanza nella selezione delle priorità, se è vero che la sburocratizzazione della Pubblica Amministrazione è ritenuta anche dal Congresso di Stato, e non possiamo credere altrimenti, una priorità.

Siamo convinti che il fattore tempo sia fondamentale nel determinare il successo di una determinata azione politica e in questo caso ritardi, scelte sbagliate, poca determinazione nel perseguire determinati risultati, poche risorse dedicate (come conferma lo stesso Dott. Tassitano nel suo comunicato), hanno contribuito ai disservizi che ancora oggi permangono.

Se far notare questo è giudicabile come “mero attacco mediatico”, abbiamo concetti molto diversi sul ruolo di sprone e controllo che compete ad un movimento politico di opposizione.

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