Residenze in Commissione Esteri

Residenze in Commissione Esteri

Nell’odierna Commissione Consiliare Affari Esteri, il Governo è clamorosamente inciampato sulla concessione di una residenza anagrafica. L’ampio dibattito, che ha preceduto la votazione, ha fatto emergere posizioni contraddittorie all’interno della stessa maggioranza. Infatti, diversi esponenti del Patto per San Marino hanno sollevato perplessità sui criteri adottati dal Governo nel portare avanti la pratica in questione. Incurante delle osservazioni presentate sia dai commissari di maggioranza che di opposizione, l’indomabile Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha deciso di sottoporre a votazione la residenza. Il risultato ottenuto è stato un vero autogol per il Governo: 5 voti a favore, 5 voti contrari, 1 astenuto. La Commissione non ha deliberato(!).
E’sorprendente che a sostenere la concessione discrezionale di residenze siano oggi quelle forze politiche, che in passato su questo tema hanno combattuto vere e proprie battaglie di religione.
Il Partito Socialista Riformista Sammarinese, dal suo ruolo di opposizione costruttiva, ha avanzato, insieme al resto della minoranza, la proposta di sospendere l’iter teso alla concessione della residenza in questione, chiedendo al Governo di impegnarsi a fissare criteri oggettivi, mediante apposito regolamento o provvedimento legislativo, tesi alla regolamentazione della concessione di residenze anagrafiche, con l’obbiettivo di ridurre al minimo il margine di discrezionalità del Governo.
Questo episodio conferma la mancanza di coesione politica all’interno del Patto per San Marino, che sempre di più dimostra l’incapacità dell’attuale Governo di assumere posizioni chiare e condivise su temi di rilevanza strategica per il futuro del nostro Paese.

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