Restaurata la Seconda Torre “Cesta” di San Marino. Ora è di nuovo disponibile per i cittadini e turisti

Restaurata la Seconda Torre “Cesta” di San Marino. Ora è di nuovo disponibile per i cittadini e turisti

Completato il restauro della Seconda Torre e del Museo delle Armi Antiche della Repubblica di San Marino.

I Capitani Reggenti, Alessandro Scarano e Adele Tonnini, accompagnati dal segretario di Stato per l’Istruzione, la Cultura e l’Università, Andrea Belluzzi, e il segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente, Stefano Canti, hanno inaugurato nel tardo pomeriggio di ieri il Museo delle Armi Antiche, situato all’interno della Seconda Torre o Torre Cesta. Dopo un lungo restauro uno dei luoghi simbolo del centro storico Patrimonio Unesco e il suo ricco patrimonio di armi, armature e reperti antichi tornano alla popolazione e ai turisti.

Presenti il direttore degli Istituti Culturali, Paolo Rondelli, e il direttore dell’Azienda autonoma di Stato per i Lavori Pubblici, Giuliana Barulli, che hanno curato, per le rispettive competenze, il restauro della torre e il riallestimento del Museo oltre ai tecnici che hanno lavorato al recupero di Torre e Museo.

L’appuntamento si è aperto con il tradizionale taglio del nastro ed è proseguito con i saluti delle autorità e con una visita guidata.

“Restituiamo alla disponibilità dei sammarinesi e dei turisti uno dei monumenti più amati – ha detto Belluzzi -, i dati degli accessi ai nostri musei ci dicono che le torri destano da sempre grande curiosità e attraggono per la loro storia e la loro posizione. Ci tengo che tutti sappiano che questo restauro è frutto di sinergia fra strutture sammarinesi e fra la segreteria di Stato per la Cultura e quella per il Territorio”.

I rilievi e i controlli archeologici eseguiti in fase di restauro (2018/2023) sulla Seconda Torre hanno consentito di disporre di una maggiore documentazione per ricostruire la storia della fortificazione oggetto di importanti restauri stilistici e della costruzione degli spazi del Museo delle Armi nel tempo.

“Gli Istituti Culturali – ha spiegato Rondelli – hanno intrapreso con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Cnr un progetto di archeologia dell’architettura su ‘Le fortificazioni di San Marino’, con le finalità di documentare lo stato di fatto delle fortificazioni, ricostruire le diverse fasi storiche e edilizie delle fortificazioni e costituire un supporto al restauro conservativo e alla tutela del sistema fortificatorio del Titano. Le ricerche hanno portato alla luce strutture archeologiche inedite di grande importanza per comprendere le fasi costruttive più antiche della Torre. In particolare sono stati rinvenuti nel cortile e nel torrione attiguo all’ingresso due tratti di una antica cinta muraria, datata agli inizi del quattrocento, che si raccordava con le Mura della Fratta”.

Rilevante l’intervento di riqualificazione del torrione, utilizzato per decenni come vano tecnico e oggi restituito ai sammarinesi e ai visitatori.

Gli interventi di scavo nel torrione sono stati accurati e documentati con grande attenzione. I lavori di restituzione allo stato originale delle strutture sono stati eseguiti a regola d’arte.

All’interno del torrione è stata ricollocata una epigrafe scritta da Onofrio Fattori per volontà dei Capitani Reggenti Angelo Manzoni Borghesi III e Francesco Mularoni I che ricorda i restauri alla Seconda Torre, “ancor più difesa da mura e da torri [nel XVI secolo] a spese e ad opera dei cittadini [sammarinesi]”, che agli inizi del Novecento era “ormai distrutta dall’ingiuria del tempo e dall’incuria”.

I restauri furono eseguiti dalle maestranze sammarinesi circa un secolo fa per deliberazione del Consiglio del 24 aprile 1924. Un monito al rispetto e alla cura del patrimonio storico monumentale di San Marino, che nelle fortificazioni trovano un alto valore identitario.

“Maestranze, aziende e tecnici sammarinesi hanno ristrutturato, recuperato e attentamente restaurato la nostra seconda torre – ha spiegato Canti – dimostrando che in questo ambito il nostro territorio vanta competenze importanti e che la sinergia porta sempre frutti importanti”.

Il lavoro di recupero è frutto della sinergia fra Azienda autonoma di Stato per i Lavori Pubblici e Istituti Culturali, Aaslp ha coordinato il cantiere dove, come spiegato nel suo saluto dal direttore Giuliana Barulli, si sono succedute oltre 150 persone fra personale Aaslp, tecnici e professionisti interni ed esterni.

Sono stati completamente rifatti gli impianti elettrici (nel 2015 un fulmine fece cadere la penna sulla cima della torre ed evidenzio le problematiche dell’intero impianto) ed è stata costruita una nuova biglietteria che non impattasse sull’estetica del monumento.

I lavori su mura e struttura, vista l’importanza del monumento, sono stati eseguiti secondo la logica del “minimo intervento” ovvero intaccando il meno possibile la struttura esistente rispettandola e proteggendola dove necessario.

Ora le sale della Torre Cesta e del Museo delle Armi Antiche della Repubblica di San Marino sono visitabili dalle 9.30 alle 18.30 (9-17 in orario invernale). Le sale allestite e visitabili sono 4, alle quali si aggiungono le meravigliose terrazze e i camminamenti delle mura che offrono un panorama unico a 360° sull’intero territorio sammarinese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy