Rete, l’intervento di Elena Tonnini

Rete, l’intervento di Elena Tonnini

Comunicato stampa

Intervento di Elena Tonnini in commissione sull’audizione del Comitato esecutivo e del Collegio sindacale dell’Istituto per la sicurezza sociale

E’ la prima volta che mi approccio ad una audizione, al di la delle relazioni fatte e che saranno certamente utili credo che l’aspetto più interessante sia quello di rapportarsi direttamente con gli organi di gestione e controllo e anche l’aspetto dialogante della commissione. Mi sento di ringraziare il Comitato Esecutivo (CE) e il Collegio per la disponibilità e il contributo, che approfondirò volentieri, e chiedo se siano disponibili oltre alla relazione completa del CE anche gli interventi del direttore sanitario e amministrativo, ma anche del Collegio dei Sindaci Revisori, che scendendo nel tecnico, ha messo in rilievo alcune problematiche già annunciate nella relazione di bilancio

Tuttavia il Segretario Mussoni introduce la seduta con un intervento politico, al quale a questo punto mi riaggancio e faccio anche io una considerazione.

Il Segretario dice che sanità non deve essere strumento di lotta politica, e fa riferimento all’uso della sanità per precisi scopi politici dietro a strumentalizzazioni che ricadono nell’attacco personale. A chi si riferisce, all’opposizione? Oppure  alla maggioranza? 

Si riferisce alle voci e notizie apparse sulla sostituzione della dott.ssa Caruso e sul fatto che sia già pronta una buonuscita per lei? Magari in Università? 

Questa è forse l’occasione buona per smentire queste cose, perché diversamente se questo dovesse verificarsi, sarebbe la conferma per cui la rinomina dei vertici sarebbe pianificata da alcune parti politiche nei dettagli. In questo caso concordo col segretario quando dice che proprio sulla sanità sarebbe importante non giocare partite politiche. 

Oltretutto per legge (art 15 legge 2004/165) prevede che in caso di revoca o decadenza del direttore generale , contemporaneamente e automaticamente vengono revocate o dichiarate decadute le nomine degli altri membri (cioè degli altri due Direttori).

Mussoni afferma che i disservizi sono normali, d’altronde rappresentano un eccezione alla regola, in una realtà estremamente complessa. Ma forse quando i disservizi sono quotidiani, quando anche gli organi di controllo affermano di non riuscire a controllare vuoi per mancanze organizzative, vuoi per concentrazione delle competenze in capo a poche persone, vuoi perché c’è chi si oppone alle verifiche, forse non si tratta più di disservizi fisiologici ma di problemi sistemici accumulati.

Non mi pare che l’abitudine del Segretario a negare sempre i problemi esistenti oppure a delegarli ad altri abbia mai aiutato, (ricordo che per la questione delle indennità la colpa è stata data al CE perché ha mal interpretato la norma) ma concordo con lui su una cosa: è devastante per il sistema quando ai problemi organizzativi e gestionali si aggiungono gli appetiti politici. E’ innegabile infatti che l’ospedale sia spesso vittima di logiche corporative se non clientelari, un ambiente strategico per chi mira ad ottenere consensi. 

Alcune delle cose segnalate dal Collegio mi paiono la conseguenza di questo approccio: mancanza di competenze, personale a volte inadeguato rispetto alle mansioni da svolgere per cui se manca l’esperto che è punto di riferimento, interi comparti si bloccano (aggiungo: forse perché non si premiano le persone per merito, ma per vicinanza politica); la concentrazione di settori sensibili in mano a poche persone, come nel caso degli appalti (aggiungo: con il rischio elevato di conflitti di interesse: quante volte glielo abbiamo segnalato Segretario? E cosa ha fatto di queste segnalazioni? Sbeffeggiate come populiste e demagoghe, ma se ci fosse stata un azione da parte sua in tal senso, ne avremmo sottolineato la bontà come in altri casi abbiamo fatto). 

Inoltre vi è il problema, centrale, rilevato dei crediti vantati dall’ISS e non più esigibili ma comunque messi a bilancio come reale realizzo, e degli ammortamenti anch’essi messi a bilancio con un valore di realizzo non reale, con una responsabilità su politiche che falsano il bilancio ISS.

Il Segretario nel suo intervento ha elencato le sue linee di indirizzo date al CE (comitato esecutivo):

1.avere una sanità non isolata, con riferimento all’OMS

vorrei ricordare al Segretario che l’attenzione dell’OMS non è gratuita, l’accordo con OMS stipulato dall’ex segretario Podeschi è costato quasi 1 milione e 250.000 euro

2.innovazione ma anche semplificazione e ordine nella gestione del personale: 

ma abbiamo poi ascoltato il Collegio che ci dice che in alcuni uffici non c’è automazione, non esistono procedure codificate perciò tutto resta in mano a singole e concentrate competenze, i calcoli si fanno a mano e l’ufficio contributi non dialoga con l’ufficio del personale

3.accreditamento dei servizi verso l’esterno

condividiamo che sia importante, ma cosa è stato fatto ad esempio per la formazione continua che favorisca un riconoscimento formativo dei nostri professionisti all’esterno? Ad esempio in Italia la formazione continua è obbligatoria, per mantenere l’abilitazione medica attraverso l’Ordine dei Medici occorre raggiungere un punteggio di crediti formativi certificati sia teorici che pratici. La formazione continua sammarinese non è obbligatoria e non è riconosciuta in Italia, comportando diversi problemi per i medici.

Viene da pensare che se gli indirizzi sono questi, in questi 3 anni qualcosa non ha funzionato. Le scelte fatte (a volte palesemente sbagliate tanto da imporre un passo indietro) hanno avuto come risultato la riduzione della prevenzione, delle tutele per chi è in malattia, della gratuita di un numero sempre maggiore di farmaci, nonché la privatizzazione strisciante di alcuni rami.

Tuttavia, seguendo la logica, se è vero che i tecnici del CE dovrebbero seguire gli indirizzi che la politica gli dà, questi devono essere in qualche modo stati inseriti nei contratti dei tecnici.  

I contratti del CE sono pubblici? È possibile visionarli?

Ad esempio, dal momento che il contratto della Dott.ssa Caruso prevede una parte che andrebbe elargita in base al raggiungimento dei risultati, sarebbe anche bello capire quali erano i risultati da raggiungere. E non solo del suo contratto ma anche degli altri Direttori.

Ad esempio sappiamo, ma ci piacerebbe essere smentiti, che il contratto del Dott. Manzaroli prevederebbe la revisione della gamma di prestazioni garantite dal sistema pubblico, revisione del prontuario farmaceutico e dei farmaci mutuabili dal pubblico.

Se ciò non viene smentito, praticamente Manzaroli sarebbe stato contrattualizzato anche, su espressa volontà di Mussoni, per diminuirne la gamma delle prestazioni garantite. 

Il Dott.Manzaroli può stare tranquillo in termini contrattuali, dal momento che nessuna parte del suo stipendio è legata al raggiungimento dei risultati, e che il suo contratto conterrebbe, ma anche qui aspettiamo di essere smentiti, che non gli si può imputare alcuna responsabilità se gli obiettivi non sono raggiunti perché mancano gli atti normativi. E gli aspetti normativi spettano al Segretario Mussoni.

Ad esempio la Commissione nominata con Delibera del Congresso del 31 agosto 2015 (n.23) a seguito dell’approvazione dell’odg della maggioranza appositamente per trovare soluzioni all’ISS, identifica il fabbisogno come strumento naturale per risolvere il problema del precariato.  

Una volta che il fabbisogno è pronto è compito del Congresso di Stato portarlo avanti: invece si è preferito procedere con le stabilizzazioni a pioggia e senza concorsi, in assenza di fabbisogno. Metodo sicuramente più utile se si cerca il consenso politico a fine legislatura, ma che per un settore che è già in crisi rischia di essere irrecuperabile. Chiedo quindi al Collegio se il bilancio preventivo ISS contiene le stabilizzazioni o se esse siano fuori bilancio.

Credo che questa sia anche l’occasione buona per la Dott.ssa Caruso di chiarire di quale natura sia il suo rapporto con l’Università di San Marino. Ecco perché sono a chiedere se:

Durante il suo lavoro come direttore generale, è vero che ha ricevuto un incarico presso l’ Università di SM?

Farei presente in questo caso l’ art 11 della legge 2004/165, che stabilisce che il direttore generale ISS svolge la sua attività a tempo pieno per l’ISS e le sue funzioni sono incompatibili con qualsiasi altro impiego. Vero che magari, se non retribuito, non rientra nel concetto di impiego, tuttavia, la legge è chiara sul fatto di dedicarsi in modo completo all’ISS. Principio comprensibile della nostra legge (come sammarinesi possiamo avere molti difetti ma alcuni principi fissati nelle leggi sono sensati:  il ruolo è molto impegnativo e per svolgerlo bene occorre seguirlo a tempo pieno).

Chiedo anche se ha presentato all’Università dei progetti o dei programmi e se sono stati presi in considerazione dall’Università.

Rimarco il mio invito al CE: pubblicate i contratti, dal momento che ormai gli stipendi  non sono più un segreto, occorre vedere quali erano i mandati dei contratti per capire se sono stati rispettati.

Sul conflitto di interesse: 

dalla risposta ad una nostra interpellanza in merito ad una circolare della Direzione Generale della Funzione Pubblica che richiamava al rispetto delle norme esistenti sul conflitto interesse e sull’ incompatibilità, risulta che alcuni uffici ISS non avessero fornito risposta e che su 5 segnalazioni almeno 2 provengano dall’ISS. Una riguarda una dirigenza, una un dipendente. Gli altri uffici hanno poi risposto?

Cosa ne pensa delle affermazioni per cui il settore degli appalti sarebbe troppo sensibile a potenziali conflitti da essere seguito da una singola persona? In cosa consisterebbe questo conflitto secondo lei.

Inoltre vorrei sapere, quale sia l’iter da seguire qualora come direzione si ricevano notizie o segnalazioni di potenziali conflitti di interesse, anche se riguardano partecipazioni (dirette o indirette)da parte di dipendenti ISS in società aventi oggetto sociale in ambito sanitario.

Sempre sul conflitto interesse, se è mai capitato, anche con lo scorso direttore amministrativo precedente rispetto al Dott. Francini, di dover effettuare delle votazioni per pratiche riguardanti parenti o affini e come ci si è comportati in questi casi.

Sulla Libera Professione continuiamo a notare da una parte il fatto di evidenziare il dato di bilancio sulle entrate, mentre il Collegio sottolinea che alle entrate corrispondono delle spese e come la rappresentazione dei dati al netto non sia adeguata.  

Chiedo informazioni anche rispetto alla nota dell’ufficio tributario in merito al calcolo della libera professione medica sulla pensione, e che ricadute ci siano in termini di costi per lo stato.

Quanto incida per l’appetibilità dalla libera professione il differenziale fiscale tra San Marino e Italia, e se risulta vero che molte delle lamentele dei professionisti italiani a San Marino riguardino i ritardi nei pagamenti dall’ISS agli stessi.

A quanto ammontino le somme che San Marino deve al ministero italiano, e, nonostante la congiuntura non favorevole di cui voi parlavate, se essi non erano prevedibili, essendo somme che San Marino deve all’Italia.

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