Revoca ambasciatori Amati e Pasquini. Riordino forze dell’ordine. Agenzia Dire Torre 1

Revoca ambasciatori Amati e Pasquini. Riordino forze dell’ordine. Agenzia Dire Torre 1

MULARONI: QUALCOSA FAREMO ANCHE SU COMANDI FORZE DELL’ORDINE 

– Il governo revoca gli incarichi diplomatici a due nomi eccellenti: Lucio Amati, presidente del Credito sammarinese coinvolto dall’inchiesta “Decollo money” e attualmente in carcere a Rimini, e al conte Enrico Maria Pasquini, presidente ed amministratore della Smi, finanziaria sammarinese coinvolta nell’inchiesta Amphora condotta dalla procura di Roma. Il primo perde cosi’ il titolo di ambasciatore per la Repubblica di San Marino in India, mentre il secondo quelle di ambasciatore in  Spagna e all’ordine di Malta a San Marino. Proprio il presidente ed amministratore della Smi aveva rassegnato ieri le sue dimissioni in mano al segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni.

    Lei stessa, interpellata a riguardo nell’incontro settimanale dell’esecutivo con la stampa, conferma la revoca degli incarichi di Pasquini, da cui lo stesso era stato sospeso dall’inizio delle indagini sul Titano. Ovvero, l’inchiesta Amphora e’ approdata a San Marino a fine 2009, quando il pm romano Perla Lori, tramite rogatoria, aveva richiesto alle autorita’ sammarinesi documenti relativi alla Smi, ipotizzando un maxi-riciclaggio da oltre un miliardo di euro. L’operazione e’ salita alla ribalta delle cronache italiane anche perche’ ha portato alla luce elenchi con centinaia di clienti italiani “illustri” della finanziaria sammarinese: da cantanti a sportivi e imprenditori, molti dei quali hanno presentato ricorso, rischiando di bloccare le indagini e intasare l’attivita’ del piccolo tribunale sammarinese   

BANCHE.GOVERNO REVOCA INCARICHI DIPLOMATICI A AMATI-PASQUINI

San Marino, 30 ago. – Ma negli ultimi giorni il nome di Pasquini e’ stato al centro di un giallo “mediatico”: alcune testate sammarinesi, tv di Stato inclusa, avevano denunciato la sua misteriosa irreperibilita’, smentita poi dal legale del diretto interessato. Il segretario Mularoni spiega che al momento della consegna delle sue dimissioni, “Pasquini si e’ detto amareggiato per le notizie, in parte infondate, diffuse dai media”.

    Nell’incontro con la stampa, l’inquilina di Palazzo Begni affronta poi il “caso Zechini”, ribadendo la necessita’ di riorganizzare le forze dell’ordine. “Oggi ci sono fenomeni criminosi nuovi- spiega- e dobbiamo essere in grado di affrontarli adeguatamente”. Il Titano resta in attesa della firma dell’Accordo di collaborazione con le autorita’ italiane per la prevenzione dei fenomeni criminosi, intesa che “dovrebbe essere egualmente sottoscritta entro l’autunno- prosegue Mularoni- il governo sollecita da tempo la firma proprio perche’ il contrasto alla criminalita’ organizzata e’ efficace soltanto se forte e’ la collaborazione fra autorita’ dei diversi Paesi”.
 In attesa della conclusione dell’accordo, “faremo un ragionamento generale che investira’ tutti i comandanti delle forze dell’ordine- chiarisce il segretario- qualcosa deve essere fatto e cercheremo di portarlo a termine nel modo piu’ indolore possibile”.     Infine, un accenno al rafforzamento dell’Ufficio armi della Gendarmeria, alla luce anche della recente indagine pugliese sul traffico di armi acquistate in una rivendita sammarinese. “Il settore- evidenzia il segretario di Stato- deve essere tutelato dai problemi cui e’ andato incontro in passato”. L’auspicio e’ quello di “arrivare presto ad un testo unico e ad una normativa corrispondente a quella comunitaria”.

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