Andrea Rossini – Corriere Romagna: Guardia di finanza. Sequestro preventivo di immobili per otto milioni di euro: distrazioni e pagamenti preferenziali / Bancarotta, sigilli al Pepenero /
Con D’Agostino indagate altre quattro persone tra cui un notaio
RIMINI. «Non si preoccupi, stasera paga la finanza» ha spiegato l’ufficiale a un cliente del locale che intralciava i militari preoccupato di dover passare alla cassa. E soprattutto confuso dall’inconsueto accostamento tra 82 ragazze in lingerie e le tante divise che si dividevano la pista delimitata dai pali della lap-dance. Il problema non erano però gli scontrini: le fiamme gialle hanno infatti chiuso e apposto i sigilli al “Pepenero” di Riccione nell’ambito di un’inchiesta per bancarotta. L’operazione, scattata alla mezzanotte di martedì scorso, ha portato al sequestro preventivo, oltre che del più celebre night club della riviera, di un ristorante, di una villa a Misano Adriatico e della società che possiede i locali di una sala bingo (non la gestione) e di un albergo riccionesi. Il tutto per un valore complessivo stimato in circa otto milioni di euro.
Il provvedimento, eseguito dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Rimini, guidati dal maggiore Marco Antonucci, è stato emesso una settimana fa dal giudice Stefania Di Rienzo su richiesta del pm Luca Bertuzzi. L’operazione, “battezzata” “Good night tie’s friends” (“Buonanotte amici di cravatta”), arriva a conclusione delle indagini partite all’inizio del 2012 e rappresenta un filone parallelo all’inchiesta per estorsione e usura (“cravattari”, appunto) che alla fine di luglio ha portato all’arresto di Francesco D’Agostino, 53 anni, napoletano, patron di altri locali notturni, e del suo presunto complice Eduardo D’Ippolito, 51 anni. (…)
