E’ iniziato ieri il processo, davanti al collegio di 3 giudici, a carico di Guglielmo Zaffagnini, l’ex dirigente dell’ufficio Urbanistica del Comune di Riccione.
Zaffagnini è accusato di abuso d’ufficio nella concessione edilizia per l’hotel Savioli.
Il pm ha chiesto di ascoltare 3 testimoni che conforteranno la sua tesi mentre la difesa ha ottenuto di poter convocare 18 persone.
L’avvocato Federico Benzi, che tutela Zaffagnini, ha inolte chiesto la nomina di un perito che analizzi la legittimità del permesso a costruire concesso dall’imputato.
Il giudice si è riservato di decidere al termine dell’istruttoria se accogliere o meno l’istanza.
L’avvocato di Zaffagnini dichiara: “Il mio cliente si è limitato a considerare le norme e gli strumenti previsti dai piani urbanistici del Comune e tuttora in vigore. Si è limitato ad applicarli, nient’altro”.
La Procura, dal canto suo, ha considerato che proprio in quegli strumenti urbanistici era scritto nero su bianco che l’edificio non avrebbe dovuto superare le volumetrie esistenti in una misura superiore del 20%.
Quel limite, secondo il magistrato, è stato sforato addirittura del triplo.
Nel Rue (regolamento urbanistico edilizio) non si parla esplicitamente di volumi ma solo di superfici e neanche nel Psc (piano strutturale comunale), altro strumento urbanistico al quale i tecnici dovrebbero fare riferimento qualora siano lacunose o contrastanti le indicazioni del primo.
Fonte: (corsivo) “La Voce di Rimini”