Rassegna stampa – Calci alla fidanzata incinta, “ti tiro l’acido e ti ammazzo”. Braccialetto elettronico per un ragazzo di 20 anni accusato di aver minacciato di morte e pestato la fidanzata: non voleva nemmeno che vedesse la madre
ERIKA NANNI – “Ti ammazzo e ti tiro l’acido addosso, a te, a tua mamma e tua sorella e poi do fuoco alle vostre cose”. Era una furia incontenibile quando la sua fidanzata faceva qualcosa di diverso da quello che lui desiderava facesse. Come uscire o parlare con le amiche, lavorare, portare il figlio dalla madre. E soprattutto quando gli diceva che voleva lasciarlo, sfinita dalle violenze fisiche e psicologiche che lui le aveva usato nel corso degli ultimi tre anni. Paura e vergogna avevano ritardato il tempo di spingerla ad andare dai carabinieri, fino a quando, esasperata dopo essere stata addirittura presa a calci sulla pancia mentre era al settimo mese di gravidanza, ha sporto denuncia. Grazie a quell’atto di coraggio, mercoledì mattina i Carabinieri di Riccione hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa applicando al maltrattante, un ragazzo di 20 anni, anche il braccialetto elettronico. Una misura decisa dalla gip Raffaella Ceccarelli, su richiesta del pm Davide Ercolani, proprio a causa della pericolosità del giovane, e del persistente sentimento di paura ingenerato nella ragazza. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna