Patrizia M. lancellotti – Corriere Romagna: Prostituzione, in carcere la banda del Marano /
Quattro ordinanze di custodia cautelare per due uomini e una donna romeni e un albanese /
Estorsione nei confronti di una 23enne “libera professionista”: «Qui non ci lavori se non paghi»
RICCIONE. I carabinieri di Riccione hanno pedinato per mesi gli uomini e la donna che lo scorso luglio avevano picchiato e minacciato la 23enne prostituta romena, fino a raccogliere le prove che quel gruppetto rappresentava il vertice di un’organizzazione che sfruttava una decina di prostitute. La giovane straniera, sul marciapiede per scelta e senza nessun “protettore”, lo scorso luglio aveva avuto un diverbio con una “collega” che voleva si allontanasse dal Marano, zona da lei già occupata. La 23enne aveva continuato la sua attività senza lasciarsi intimorire, fino a quando, poco dopo le si era avvicinata un’Audi A8 con a bordo quattro persone, tre uomini e una donna: dopo essere scesi dall’auto uno di loro l’aveva bloccata e gli altri due, tra cui anche la donna, l’avevano presa a calci e pugni, minacciandola. «Da domani in poi non starai più a lavorare in strada a Rimini e Riccione senza
pagare perché se ti prendo che lavori senza pagare vedrai cosa di succede ancora» le aveva detto uno dei tre, poi identificato in Eduard Dragomir, 25enne romeno pluripregiudicato anche per tentato omicidio: voleva che la ragazza
lavorasse per lui, come le altre dieci alle quali, in cambio di protezione, chiedeva parte del guadagno.
La ragazza non solo non aveva ceduto alla minaccia ma aveva denunciato il fatto ai carabinieri che, insieme ai colleghi di Rimini e Ravenna, sono riusciti a ricostruire l’attività di Dragomir e dei suoi complici, la sorella Monalisa, 26enne, Eraldo Berberi, albanese 24enne e un 23enne romeno, non ancora arrestato, tutti raggiungi da un ordine di custodia cautelare per estorsione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
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