Riccione (Rn). Un tris di talenti per il 53° Premio Riccione per il Teatro

Riccione (Rn). Un tris di talenti per il 53° Premio Riccione per il Teatro

Riccione (Rn). Si è concluso domenica sera con le premiazioni dei vincitori il 53esimo Premio Riccione per il Teatro. Il pubblico ha gremito il Teatro del Mare e la serata è stata anche l’occasione per intiolare il teatro a Pier Vittorio Tondelli. E proprio nel nuovo “Spazio Tondelli” sono stati proclamati i vincitori del più longevo concorso italiano di drammaturgia, assegnato ogni due anni all’autore di un’opera teatrale, in lingua italiana o in dialetto, non rappresentata in pubblico.

Dopo un lungo lavoro di selezione, la giuria presieduta da Fausto Paravidino e composta da Michela Cescon, Arturo Cirillo, Maddalena Crippa, Graziano Graziani, Laurent Muhleisen, Christian Raimo e Serena Sinigaglia ha assegnato il 53° Premio Riccione per il Teatro a Elisa Casseri per “L’orizzonte degli eventi”, viaggio spaziotemporale dentro le dimensioni del dolore. 

La giuria ha premiato l’opera “per l’originalità e il coraggio di raccontare la tempesta perfetta che avviene nel cervello di una donna, a seguito di una morte e di un abbandono, come un’avventura fantascientifica, trasformando una sensazione in intreccio e riuscendo – non sempre in maniera compiuta – a raccontare un tema intimo in bilico tra il disagio e la malattia con una forma teatrale nuova e avvincente”. Nata a Latina nel 1984 e laureata in ingegneria meccanica, Elisa Casseri ha scritto racconti su riviste e nel 2012 è stata selezionata per “Scritture Giovani Cantiere” dal Festivaletteratura di Mantova. È autrice del blog Memorie di una bevitrice di Estathè e nel 2014 ha pubblicato il romanzo d’esordio Teoria idraulica delle famiglie per Elliot Edizioni.

A conquistare il Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli per il miglior testo di un autore under 30 è stato invece il ventiseienne lombardo Carlo Guasconi (Codogno 1989) per “Il bugiardo”, storia di un padre al tavolo della sua cucina tra perdite, ricordi e menzogne. “Il testo ha convinto la giuria che lo premia all’unanimità. Carlo Guasconi riesce ad affrontare il tema del lutto, con profondità e grazia. Presente e passato, vivi e morti si incontrano sul palco per affrontare e tentare di conciliare il peso delle assenze: come superare lutti insopportabili, come accettare la fine degli affetti più grandi? L’autore scolpisce, con sorprendente intensità e altrettanta maturità, tre personaggi: il padre, la madre, il figlio. Mai scontati, sempre umani, umanissimi, fertile terreno di prova per gli attori che in futuro li andranno ad interpretare” (dal verbale della giuria).

La menzione speciale Franco Quadri all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria è stata infine assegnata a “Il cerchio rosso. Studio per un affresco” di Vitaliano Trevisan. Nel testo – in dialetto veneto – Babe è perseguitato da Icio e, tramite Bob, chiede aiuto a Vitt; la scelta di quest’ultimo sarà decisiva e avrà conseguenze irreparabili, tanto da segnare la vita di tutti. La giuria ha premiato Il cerchio rosso  “per una lingua nuova, inventiva, sfidante, capace di restituire alla perfezione la semantica frammentata del nostro tempo; attraverso un dialetto che più che alla tradizione italiana si rifà a una koinè internazionale”. Vitaliano Trevisan è nato a Sandrigo (Vicenza) nel 1960 ed è uno dei più affermati scrittori e drammaturghi italiani. Ha vinto il Premio Chiara, il Campiello Francia e il Premio Lo Straniero. Per il teatro ha curato l’adattamento di Giulietta di Federico Fellini e ha scritto, tra gli altri, Il lavoro rende liberi e Solo RH, portati in scena rispettivamente da Toni Servillo e Roberto Herlitzka. Per il cinema ha inoltre scritto e interpretato Primo amore, film diretto da Matteo Garrone.

La serata finale, condotta da Debora Grossi e Graziano Graziani, è stata introdotta da un tributo a Pier Vittorio Tondelli con opening dj set di Massimo Asioli, fotografie di Fulvia Pedroni Farassino con sonorizzazione live di Gianmaria Gamberini, intervento critico di Christian Raimo e letture di Maddalena Crippa. 

Durante la serata è stato infine ricordato a pochi mesi dalla scomparsa Luca Ronconi, storico giurato del Premio Riccione dal 1989 al 2007; al termine della cerimonia è stato proiettato il film documentario a lui dedicato da Jacopo Quadri, La scuola d’estate.

[c.s. Riccione Teatro]



In apertura e sopra le immagini della premiazione (foto Margherita Cenni)

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