Riferimento della Ecc.ma Reggenza su alcune iniziative
intraprese
(Consiglio Grande e Generale seduta del 21 febbraio 2011)
La Reggenza desidera riferire al Consiglio Grande e Generale
circa 2 iniziative poste in essere nel periodo che ha seguito l’ultima riunione
di questo parlamento, vale a dire la visita nei 9 Castelli della Repubblica ed
in alcune delle più importanti aziende del nostro Paese.
Si tratta di due iniziative che abbiamo ritenuto importanti
e conseguenti a quanto evidenziato e sostenuto nel nostro discorso di
insediamento e nel discorso di fine anno. In tali occasioni abbiamo fatto
riferimento alla necessità da un lato di una grande vicinanza e attenzione al
mondo del lavoro ed alla salvaguardia dell’economia reale del nostro Paese e,
dall’altro, alla necessità di coinvolgimento della cittadinanza sammarinese nel
processo di ripensamento del nostro sistema, a causa delle dinamiche internazionali
e del cambiamento dei paradigmi economici di riferimento.
La visita nei Castelli ha cercato di dare risposta a questa
seconda necessità. Abbiamo ritenuto, su invito dei Capitani di Castello, di
rendere visita a tutte le Giunte e di incontrare la cittadinanza nelle varie
sedi istituzionali locali, abbinando questa visita alla possibilità per ogni
residente di richiedere chiarimenti, fare richieste e formulare proposte sui
vari temi di interesse pubblico, attraverso apposite interrogazioni, ad alcune
delle quali verrà data risposta in quest’aula nel prossimo mese di Marzo dai
Segretari di Stato competenti in materia.
Questi appuntamenti sono stati per noi occasioni di
confronto e di contatto importanti, e crediamo che anche la cittadinanza abbia apprezzato
il tentativo, mai così essenziale come in questo momento, di far sentire la
vicinanza e la volontà di ascolto e confronto da parte delle istituzioni. Sono
state presentate diverse interrogazioni. Non mancano riflessioni e proposte su
alcuni temi di indubbia rilevanza generale, quali il rapporto con la vicina Italia, la
gestione del mercato del
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lavoro, il settore delle telecomunicazioni, il futuro delle
nuove generazioni, lo sviluppo dell’Università, ecc….Va tuttavia rilevato che
la maggior parte di esse riguardano temi di interesse locale dei Castelli,
quali i problemi di viabilità, arredo urbano, verde pubblico, spazi di
aggregazione, parcheggi e così via. Non sappiamo se questo sia dipeso dal fatto
che, essendo la Reggenza in visita alle realtà locali, la cittadinanza sia
stata indotta a pensare che locali dovessero essere i problemi evidenziati
oppure se, nonostante le varie criticità aperte nel Paese in questa fase, la
cittadinanza consideri comunque prioritaria la risoluzione dei piccoli problemi
del proprio Castello. Ognuno può formulare la risposta che crede a questo
quesito, ma ci sembrava comunque giusto rilevare questa tendenza.
Dopo questa esperienza, comunque positiva, ci sentiamo di
sottolineare la grande necessità di momenti di ascolto e confronto fra le
istituzioni e la cittadinanza, dove quest’ultima possa esprimere le proprie
opinioni e considerazioni in maniera diretta e non sempre mediata, e dove la
politica si ponga nella condizione di spiegare le situazioni ed argomentare le
soluzioni adottate, avendo il coraggio di affrontare il dissenso nell’ottica di
una sana dialettica democratica. Concetti peraltro già evidenziati nei nostri
discorsi, in cui richiamavamo all’impegno verso la ricerca di nuove forme di
confronto e contatto fra cittadinanza e politica. Speriamo che ci si possa
muovere in questo senso nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda la visita alle aziende, va ricordato che
avevamo posto, nel nostro discorso di insediamento, il tema del lavoro come una
delle priorità del semestre, nei confronti del quale dedicare il massimo delle energie e
dell’impegno. La visita ad alcune delle realtà produttive più importanti del
Paese, realtà che occupano diverse decine se non in alcuni casi centinaia di
persone, e che sono alle prese con problemi e sfide importanti per il futuro,
si colloca in questa direzione. È un’iniziativa nuova, che abbiamo voluto
tentare per far sentire la vicinanza della più importante istituzione
sammarinese al cuore pulsante dell’economia e dell’occupazione in territorio.
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Abbiamo visitato 15 realtà produttive di grande livello:
Colombini, Bioscience Institute, Decsa, Asa, Robopac, Alluminio Sammarinese,
Lcs ed Lcbeauty, Ceramica di Faetano, Sit, As Technology, Alutitan, Durabilis,
Denver, Erbavita. Realtà che competono in mercati diversi, che affrontano
modelli competitivi diversi, che si interfacciano con forme di concorrenza
diverse; aziende che puntano in alcuni casi sull’automazione dei processi, in
altri sull’organizzazione del lavoro, in altri ancora sulla specializzazione
del prodotto o del servizio e sulla qualità degli stessi; aziende con procedure
ben organizzate e di dimensioni importanti. È stata una visita che ci ha molto
soddisfatto, perchè abbiamo toccato con mano che questo Paese possiede realtà
importanti, che lavorano e sanno stare sul mercato, che talvolta eccellono nei
loro settori, sanno fare ricerca e investire in innovazione di prodotto e di
processo, e che, nonostante alcune criticità che chiedono siano risolte, vedono
San Marino come un’opportunità, non come un ostacolo. Ricordiamocene tutti
quando, noi per primi, diffondiamo pessimismo e sfiducia all’interno e
all’esterno. Tra l’altro abbiamo potuto visitare, per ragioni di scarsità di
tempo, solo alcune delle realtà produttive importanti della Repubblica, ma
siamo sicuri che, con più tempo a disposizione, avremmo potuto incontrare tante
altre imprese industriali, artigianali, commerciali e di servizi, e trovare
nuovi elementi di speranza nel futuro.
Certamente ci siamo relazionati con un campione di aziende
che non è del tutto rappresentativo della realtà del Paese, visto che comunque
si tratta in tutti e 15 i casi di imprese medio-grandi, capaci quindi di
sostenere meglio di altre sia processi produttivi complessi, sia le dinamiche
della domanda internazionale sia i provvedimenti della vicina Italia che tanti
problemi ci hanno creato. Però ci sentiamo in dovere di riferire al Consiglio
ciò che, in estrema sintesi, abbiamo notato in questo nostro giro di visite.
In primo luogo, va riferito che praticamente tutte le
aziende segnalano di essere in una fase di ripresa, in alcuni casi lieve, in
altri più marcata. La domanda sta
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crescendo, la produzione anche e con essa l’ottimismo nel
futuro. Molte di esse stanno assumendo personale o hanno in programma di farlo,
in alcuni casi non solo per fronteggiare la ripresa della domanda ma anche per
l’ingresso in nuovi mercati o per il lancio di nuovi prodotti. Si tratta di
elementi che ci fanno ben sperare.
Di fronte alla domanda sul tipo di supporto che la politica
può dare alle imprese, la sostanza delle risposte è nella sola richiesta di
poter lavorare senza appesantimenti, così ben potendo rimanere a farlo a San
Marino.
Tra le richieste, pressante è sicuramente quella della
risoluzione dei problemi con l’Italia, evidenziata praticamente da tutti come
una criticità importante che comunque limita l’accesso ai mercati e genera
insicurezza sul futuro, pregiudicando anche alcune scelte di investimento
importanti in territorio sammarinese.
Un altro tema evidenziato con una certa frequenza è
l’inadeguatezza dell’Ufficio del Lavoro nel coadiuvare la ricerca del personale
più adatto alle necessità delle imprese, anche utilizzando gli avvii al lavoro
in formazione: a tal proposito viene denunciato da molti come ad ogni richiesta
di personale vengano inviati alle imprese elenchi di lavoratori in mobilità
anche qualora siano palesemente inadatti al lavoro richiesto, con aggravi di
costi e di tempi per le aziende, e come invece sarebbe opportuno che l’Ufficio
si occupasse di classificare meglio i lavoratori alla ricerca di occupazione
sulla base delle professionalità possedute, delle disponibilità e delle attitudini,
svolgendo in tal senso un ruolo attivo.
Inoltre, viene sottolineato che la burocrazia sammarinese
risulta spesso troppo pesante rispetto alle dimensioni del nostro Stato e alla
connessa facilità di comunicazione: spesso vengono posti a carico delle aziende
obblighi di certificazione che potrebbero essere messi a carico
dell’Amministrazione, l’utilizzo della rete informatica è scarso, e per alcuni
problemi si viene rimbalzati da un ufficio all’altro senza ottenere risposte
adeguate.
Un altro problema segnalato è nella difficoltà di accesso al
credito in questa fase
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difficile per il sistema finanziario sammarinese, tema
sicuramente rilevante che necessita di risposte complesse su cui comunque
occorre aprire un ragionamento.
L’ultimo, e rilevante, tema che viene sottolineato da tanti
è la necessità di spazi per ampliarsi. Diverse aziende vorrebbero ingrandirsi,
sviluppare nuovi prodotti, comprare nuovi macchinari, occupare nuove persone,
ma non hanno spazi per farlo: in diversi denunciano una scarsa attenzione da
parte dello Stato a questa necessità, anche nei casi in cui ci sarebbero
disponibilità di terreni anche limitrofi, ed una macchinosità e lunghezza
eccessiva delle procedure di assegnazione dei terreni.
Va anche sottolineato in termini positivi come la stragrande
maggioranza delle imprese che abbiamo visitato stia acquisendo quote di mercato
sempre più alte fuori dall’Italia: chi per scelta di business, chi per
diversificare i mercati, chi per rispondere alle difficoltà esistenti in
Italia, in ogni caso queste aziende si stanno dimostrando in grado di guardare
all’esterno e trovare nuovi sbocchi per le loro produzioni, sapendo adattare
queste ultime alle esigenze dell’estero. L’internazionalizzazione è quindi un
processo che si sta avviando o si è già avviato con buoni risultati.
Alla luce di queste visite, ci sentiamo di ribadire, come
abbiamo già fatto nel nostro discorso di insediamento, come sia necessario
impostare una cabina di regia unitaria dello sviluppo economico e delle forme
di sostegno alla crescita delle imprese. Dobbiamo decidere dove andare, i
settori in cui svilupparci, le forme con cui farlo, le collaborazioni da
instaurare; dobbiamo compiere scelte forti riguardo all’organizzazione del mercato
del lavoro e delle relazioni industriali, e trovare le forme per incrementare
la produttività del lavoro in Repubblica; dobbiamo rilanciare un patto sociale
fra datori di lavoro e sindacati, che sappiano andare incontro alle esigenze di
flessibilità dei mercati e dell’organizzazione senza dimenticare le tutele per
i lavoratori contro la disoccupazione e il rispetto dei loro tempi di vita;
dobbiamo trovare nuove forme organizzative della Pubblica Amministrazione, che
siano capaci di sveltire le decisioni e aiutare le imprese nelle loro scelte;
dobbiamo trovare forme
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di attrazione di imprese che investano nella ricerca, e dei
lavoratori che sappiano supportarle in questo. Per far questo, è bene che la
politica, tutta la politica, e le parti sociali si mettano attorno ad tavolo e
inizino a ragionare su questi temi in maniera aperta e senza contrapposizioni
ideologiche o tatticismi, perchè su questi temi si gioca il futuro della
Repubblica nei prossimi anni.
Non a caso, come abbiamo avuto modo di notare nel corso
delle visite ai Castelli, uno dei temi maggiormente evidenziati e sentiti dalla
popolazione in questo momento è quale sarà il futuro dei giovani, quali saranno
i loro sbocchi e le loro prospettive, cosa dovranno e potranno fare a San
Marino in futuro: è un tema fondamentale su cui speriamo che tutti possano
dimostrare responsabilità.
Con questo augurio chiudiamo questo riferimento, speranzosi
che sia servito a far riflettere su alcuni dei temi di maggiore attualità di
questo momento difficile della Repubblica.