Rifiuti da San Marino, Vandini (M5S): ‘Ravenna, tappetino della Regione’, Ravennanotizie.it

Rifiuti da San Marino, Vandini (M5S): ‘Ravenna, tappetino della Regione’, Ravennanotizie.it

Rifiuti da San Marino, Vandini (M5S): “Ravenna, tappetino della Regione”

sabato 19 ottobre 2013

L’incenerimento dei rifiuti è uno de i massimi responsabili dell’emissione di diossine

Sulla questione delle circa tremila tonnellate di rifiuti urbani provenienti da San Marino per essere smaltiti a Ravenna interviene Pietro Vandini del Movimento 5 Stelle e lo fa con parole molto forti: “Un tappetino può essere un utile e comodo scendiletto, quando dalla Regione lo ritengono necessario, oppure un buon nascondiglio per i rifiuti, anzi un ottimo posto dove bruciarli. Accettiamo con molta leggerezza circa 3000 tonnellate di rifiuti da bruciare, il tutto “solo” fino al 31 dicembre, sia ben chiaro”.
Vandini riporta le parole del sindaco Matteucci e del Presidente della Provincia Casaio: “Sono rifiuti urbani come quelli che  ‘produciamo’ a Ravenna, che possono essere efficacemente e sicuramente trattati negli impianti di recupero di Herambiente”.
E aggiunge: “Loro noti esperti di processi industriali, parlano di trattamento sicuro: per chi? Per i cittadini e per l’ambiente o per le casse di Hera?
Sono stati molto veloci Casadio e Matteucci ad accettare di buon grado la richiesta della Regione, molto più celeri di quando nel 2011 cominciammo a parlare delle diossine nel latte materno (http://lnx.movimento5stelle.ra.it/?p=2200) e nei polli ruspanti (http://lnx.movimento5stelle.ra.it/?p=2448). Trovammo valori di diossine molto alti sia nel latte che nel pollo, valori preoccupanti e, sebbene sottolineassimo che visto l’esiguo numero di campionamenti non potevano essere statisticamente significativi, a nostro avviso dovevano essere un campanello di allarme. L’unico obiettivo in quel caso fu quello di apostrofarci come terroristi e incompetenti. Chi amministra la Provincia, il Comune e la Regione non ha mai voluto prendere in considerazione la nostra richiesta che si poneva l’obiettivo di cominciare campagne di biomonitoraggio mirate e differenti rispetto alle analisi che normalmente vengono fatte dagli enti preposti”.
“In realtà -prosegue Vandini – a seguito di una commissione ambiente, il Sindaco disse che avrebbe chiesto alla Regione di inserire la nostra città tra quelle prese  in considerazione dal Gruppo di Regionale per il monitoraggio e il controllo dei contaminanti nell’ambiente. Un anno fa chiedemmo notizie a riguardo proprio in Regione, nulla che riguardasse Ravenna. Ad oggi pare sia tutto uguale.
Perché il Sindaco è così veloce quando si tratta di accettare rifiuti da bruciare e non quando invece si fanno proposte mirate al monitoraggio ambientale/sanitario?
Possiamo quindi affermare di trovarci davanti a qualcosa che va al di là dell’aspetto puramente politico e, ogni volta che diciamo ‘no’ alla costruzione di impianti di combustione, ogni volta che chiediamo la chiusura degli inceneritori ed una gestione dei rifiuti alternativa come quella praticata in altre realtà italiane ed europee, non si tratta di una presa di posizione ideologica, bensì di preoccupazione per la nostra salute e per quella delle generazioni future. Una preoccupazione ribadita tantissime volte anche da professionisti che non hanno alcun ruolo politico o industriale di sorta, ovvero i medici (…)
Ricordo inoltre ai nostri amministratori provinciali e comunali che l’Unione Europea, in un corposo e dettagliato documento intitolato “Inventario Europeo delle Diossine”, stima che l’incenerimento dei rifiuti (gli inceneritori sono considerati industrie insalubri di classe I, art.216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie) e i processi produttivi dell’industria siderurgica siano i massimi responsabili dell’emissione di diossine. Qui invece vediamo che l’unica preoccupazione è quella di far sapere che il Comune incasserà 30 mila euro (wow!). Ancora una volta con il “giochino” delle compensazioni si vuol far accettare di tutto ai cittadini.
Chiediamo a questo punto che il nostro odg, sospeso in attesa di informazioni dalla Regione, venga discusso al più presto in Consiglio Comunale, ma che prima passi nelle commissioni competenti (sanità/ambiente) dei Consigli Territoriali per poi ricevere  un parere dagli stessi. Questo perché ritengo che  attraverso i Consigli Territoriali si possa far conoscere meglio tutta la vicenda a tutti i cittadini.
Valuteremo inoltre la possibilità di fare una denuncia presso l’Unione europea. Per concludere ricordo ai nostri amministratori che incenerire rifiuti significa mandare  in atmosfera diverse sostanze. Bene, ecco cosa ha scritto lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) due giorni fa:
“Si può morire di cancro al polmone anche per inquinamento dell’aria? Lo IARC dice di sì. È una giornata storica per l’epidemiologia, la tossicologia e la salute pubblica questo 17 ottobre, in cui la massima autorità mondiale in fatto di studio degli agenti cancerogeni ha presentato a Parigi i dati della monografia numero 109 dedicata, appunto, all'”outdoor air pollution”. L’inquinamento atmosferico esterno è stato infatti classificato nel Gruppo 1 , cioè cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti.”
Cari cittadini, avete capito ora chi rappresenta  il leone giallo della vignetta di Costantini?”

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