Rifiuti speciali: per superare l’emergenza San Marino ricorre a un escamotage

Rifiuti speciali: per superare l’emergenza San Marino ricorre a un escamotage

Il nuovo governo della Repubblica di San Marino entrato in carica il 3 dicembre 2008, deve ricorrere ad un escamotage per assolvere gli impegni assunti dal precedente governo in materia di rifiuti speciali.
L’accordo fra la Repubblica di San Marino e la Regione Emilia Romanga prevedeva tassativamente, fra l’altro, la realizzazione in territorio sammarinese di un centro di prestoccaggio entro il 30 gennaio 2009.
Da Gian Carlo Venturini, Segretario di Stato al Territorio, e Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria si è appreso ieri che il Congresso di Stato ha preso la decisione di avvalersi dell’attuale centro di raccolta differenziata di San Giovanni, ‘previo espletamento dei necessari adempimenti tecnici ‘ e, qualora questo ‘non fosse sufficiente, ci si rivolgerà ad eventuali soggetti privati autorizzati‘.
In effetti si tratta di un escamotage per ‘cercare di risolvere i problemi di imprese e società che oggi non sanno come smaltire i propri rifiuti speciali; era un imperativo; si tratta di una prima risposta, da integrare ulteriormente con il coinvolgimento dell’Aass ed, eventualmente, di soggetti privati operanti nel settore‘.

Tutta sta a vedere se dall’Emilia Romagna l’escamotage è inteso come un primo passo per adempiere fino in fondo gli impegni presi, tenuto conto delle oggettive difficoltà in cui si è venuto trovare ad operare l’attuale governo sammarinese, oppure non venga inteso come una ‘furbata’ tout court per superare i vincoli tassativi dell’accordo,
visto la durezza, in questa materia, mostrata nel novembre scorso, dalla Giunta di detta Regione.

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