Riforma tributaria. Dibattito sulla prima lettura. Agenzia Dire Torre1

Riforma tributaria. Dibattito sulla prima lettura. Agenzia Dire Torre1

Riforma tributaria o fiscale

IL PROGETTO DI LEGGE IN PRIMA LETTURA IN CONSIGLIO 

 La riforma tributaria e’ uno degli obiettivi programmatici a “carattere prioritario” per “accompagnare lo sviluppo del sistema economico e contribuire al riequilibrio della finanza pubblica”. Anche per questo, dunque, la segreteria di Stato per le Finanze conferma la “piena disponibilita’ al confronto”.

    Presentando durante la seduta notturna del Consiglio grande e generale il progetto di legge che rivede la tassazione sammarinese, il titolare delle Finanze, Pasquale Valentini, sottolinea la necessita’ di “garantire una maggiore equita’ fiscale e nel contempo recuperare gettito da quelle aree o comparti di contribuzione ove il livello di tassazione risulta inadeguato o insufficiente”.
    Da qui le nuove aliquote per i soggetti giuridici, i lavoratori dipendenti ed autonomi, e le imprese individuali per “semplificare il sistema fiscale” e “incentivare l’imprenditoria sammarinese, scoraggiando la formazione e la operativita’ di soggetti artificiosi”. Ma anche controlli piu’ efficienti e sanzioni piu’ rigide per chi sgarra, per evitare “un sostanziale e generalizzato appiattimento dei redditi dichiarati verso soglie basse incoerenti con le dinamiche di sviluppo degli anni passati”. Dal progetto di legge verra’ dunque uno stop a “un sistema che tassa praticamente nello stesso modo contribuenti con o senza carichi familiari” e che registra dichiarazioni dei redditi da parte delle attivita’ economiche “pari o inferiori” a quelle dei lavoratori dipendenti.     Cosi’, prosegue Valentini, il prelievo, a parita’ di reddito, viene differenziato in base alla diversa capacita’ contributiva, “nell’ottica di una maggiore equita’ verticale”. Aumentano inoltre “la tutela nei confronti delle fasce deboli”, cosi’ come “il sostegno e l’agevolazione in favore di soggetti con carichi familiari”. Viene “riqualificato” il sistema delle detrazioni dall’imponibile, andando a stimolare i consumi interni e l’emersione di redditi non dichiarati. Dunque, ribadisce il segretario di Stato Valentini, “il percorso legislativo che avviamo oggi riveste grande importanza nel quadro del nuovo assetto economico del Paese e giunge dopo 27 anni dall’approvazione della legge in materie di imposte dirette attualmente in vigore”. La riforma non e’ percio’ piu’ rinviabile e “il suo completamento entro l’anno garantira’ la sua applicazione fin dal periodo d’imposta 2012”.     L’augurio, conclude, e’ che “dal confronto politico e sociale che seguira’ sino all’approvazione definitiva possano emergere importanti spunti a rafforzamento della condivisione sui singoli provvedimenti”.

 Ma anche controlli piu’ efficienti e sanzioni piu’ rigide per chi sgarra, per evitare “un sostanziale e generalizzato appiattimento dei redditi dichiarati verso soglie basse incoerenti con le dinamiche di sviluppo degli anni passati”. Dal progetto di legge verra’ dunque uno stop a “un sistema che tassa praticamente nello stesso modo contribuenti con o senza carichi familiari” e che registra dichiarazioni dei redditi da parte delle attivita’ economiche “pari o inferiori” a quelle dei lavoratori dipendenti.     Cosi’, prosegue Valentini, il prelievo, a parita’ di reddito, viene differenziato in base alla diversa capacita’ contributiva, “nell’ottica di una maggiore equita’ verticale”. Aumentano inoltre “la tutela nei confronti delle fasce deboli”, cosi’ come “il sostegno e l’agevolazione in favore di soggetti con carichi familiari”. Viene “riqualificato” il sistema delle detrazioni dall’imponibile, andando a stimolare i consumi interni e l’emersione di redditi non dichiarati. Dunque, ribadisce il segretario di Stato Valentini, “il percorso legislativo che avviamo oggi riveste grande importanza nel quadro del nuovo assetto economico del Paese e giunge dopo 27 anni dall’approvazione della legge in materie di imposte dirette attualmente in vigore”. La riforma non e’ percio’ piu’ rinviabile e “il suo completamento entro l’anno garantira’ la sua applicazione fin dal periodo d’imposta 2012”.     L’augurio, conclude, e’ che “dal confronto politico e sociale che seguira’ sino all’approvazione definitiva possano emergere importanti spunti a rafforzamento della condivisione sui singoli provvedimenti”.

 

 TERENZI (PDCS): NON TOGLIAMO IL FORFETTARIO  La riforma tributaria va cambiata e l’auspicio dell’opposizione e’ che si sviluppi un “confronto vero”. La prima lettura in Consiglio grande e generale del progetto di legge messo a punto dalla segreteria di Stato per le Finanze conferma le critiche sul metodo della minoranza, ma fa emergere qualche mal di pancia anche nel Patto. Gianfranco Terenzi, consigliere del Partito democratico cristiano sammarinese ed ex numero uno dell’associazione degli artigiani, si dice infatti “contrario” alla cancellazione del forfettario, dato che va a “penalizzare le piccole attivita’. Nessuna difesa a oltranza- specifica- ma il tema va approfondito”.
    In accordo con le critiche dei professionisti, Nicola Selva dell’Unione per la Repubblica, sottolinea come ci si trovi di fronte a un “tentativo di fare cassa” che non realizza l’obiettivo dell’equita’ sociale. Il governo- attacca- non ha le idee chiare”. E infatti, gli fa eco, Denise Bronzetti del Partito dei socialisti e dei democratici, “manca un modello economico a monte”. L’invito e’ dunque a ricercare la “massima condivisione e ad avere attenzione a individuare i correttivi piu’ giusti”. In nome, aggiunge il capogruppo Claudio Felici, di un “percorso vero di confronto”.Perplessita’ su metodo e tempi le esprime anche Alessandro Mancini del Partito socialista riformista sammarinese, convinto come altri che “piu’ che una riforma sia una manovra per fare cassa”. Il progetto di legge, aggiunge, “non e’ stato accompagnato da interventi sulla spesa corrente, sugli sprechi e sulle spese superflue. E certo la riforma della Pa non va in questa direzione”. Soprattutto “non sappiamo dove il Paese deve andare: Valentini fermi le bocce”.
    A parte Terenzi, la maggioranza si dimostra comunque compatta.
 Il capogruppo di Alleanza popolare, Roberto Giorgetti, sottolinea come non si tratti di una “riforma oppressiva”, piuttosto si ricerca un “patto sociale”. Inoltre, sottolinea, “i controlli, la possibilita’ di indagini finanziarie e lo scontrino fiscale sono grandi novita’”. Quella lanciata, aggiunge Oscar Mina del Pdcs, e’ “una sfida importante e rappresenta una prerogativa per la ripresa economica”.

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