“Riforme, Riforme, Riforme”, articolo di Emilio Della Balda

“Riforme, Riforme, Riforme”, articolo di Emilio Della Balda

Lettera-articolo di Emilio Della Balda pubblicata su San Marino Oggi, lunedì 18 febbraio

Le dichiarazioni politiche della settimana scorsa fanno pensare che nella maggioranza si registrerà un dialogo tra sordi dalle conseguenze poco chiare, volute o non volute. Infatti una parte chiede la garanzia numerica manu militari per evitare le minacciate, fantasiose elezioni anticipate delle quali il Paese non ha alcun bisogno. Un’altra parte chiede una decisa azione riformatrice per uscire dall’immobilismo che causa malumore e insoddisfazione. E’ evidente che, per forze riformatrici come PSD e SU è impraticabile una gestione ordinaria e balbettante dell’esistente nel momento in cui è indispensabile una forte spinta al cambiamento per realizzare il nuovo sistema San Marino previsto dal programma di governo.
L’ampio consenso conseguito dalla sinistra democratica scaturisce dalla volontà popolare di orientare il Paese verso la modernizzazione, l’equilibrio dei conti pubblici, la vivibilità sul territorio, la società della formazione e della conoscenza, l’efficienza e il ridimensionamento della burocrazia, l’informatizzazione, il centro finanziario internazionale, l’armonica crescita dell’apparato produttivo e di servizio, l’equità fiscale, la previdenza per le nuove generazioni, gli asili nido, accordi dignitosi con l’Italia, passi concreti verso l’Europa. Il problema di fondo non è dunque quello delle formule di governo e neppure quello dei numeri consiliari sui quali si è impostato un balletto da teatrino di campagna. Il problema è, come sempre, politico. E la politica richiede una precisa assunzione di responsabilità nel senso di valutare se l’operato del governo corrisponde alle esigenze del Paese e del mondo che ci circonda; se la squadra di governo è adeguata; se è possibile realizzare un complessivo disegno riformatore; se è praticabile un confronto democratico e aperto sul futuro della Repubblica, nelle sedi istituzionali; se si può realizzare la partecipazione attiva alle decisioni del governo. Se non si intraprende la strada della politica, i numeri mancheranno sempre. Ma non si troverà sempre il PSD a fare da capro espiatorio per certi giochi di potere o per la copertura delle enormi contraddizioni governative. Il governo non ha un progetto per le attività produttive e di servizio e neppure un piano delle infrastrutture e allora pensa ad un vasto allargamento delle zone industriali a vantaggio dei soliti. Sostiene di aver realizzato un censimento edilizio per la prima volta nella storia quando in confronto a quello completo effettuato nel 1978 impallidisce. Statalizza le macchinette e poi fa circolare il progetto che prevede due grandi case da gioco. Diminuisce in percentuale la spesa corrente e l’aumenta in termini assoluti per preservare una struttura di PA mastodontica e vecchia. Raziona l’acqua alle famiglie e pensa ad un campo da golf che ne assorbe 500.000 metri cubi. Ha l’esigenza assoluta di potenziare la vigilanza della Banca Centrale e presenta il progetto per un super ufficio che la umilia e la esautora. Dice che liberalizza l’economia e promuove i prestanome. Ha un progetto realistico, condiviso e gratuito per un nuovo sistema San Marino e presenta libri dei sogni in aperta contraddizione. Spende nel vecchio ospedale più soldi che farlo nuovo. Il parcheggio dello stesso è quasi impraticabile perché non è ancora disponibile la nuova mensa che può migliorarne la situazione. Il mondo è sempre più informatizzato e i nostri uffici pubblici non sono neppure collegati in rete tra di loro. Esistono centinaia di appartamenti in vendita e invece di acquisirne qualcuno ogni anno a scopo sociale, si fa la carità a chi non ha la casa. I consumi interni sono troppo bassi ma non si varano provvedimenti strutturali per incentivarli. A questi problemi sostanziali e a tanti altri che sarebbe lungo elencare, la coalizione di maggioranza deve dare risposte nette prendendo impegni precisi da mettere in agenda. Le elezioni anticipate e i numeri consiliari sono lontani da coloro che vogliono il bene dei sammarinesi e il progresso del Paese.

EMILIO DELLA BALDA

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