Rilascio licenze

Rilascio licenze

Il Governo continua a muoversi in maniera caotica, improvvisando procedure e dimostrando grande incompetenza oltre che forte resistenza al cambiamento.

È il caso degli ultimi provvedimenti adottati dopo la vicenda delle “licenze facili” dove l’unica idea chiara fin qui espressa sembra essere quella di tornare indietro verso una maggiore discrezionalità, verso una vera e propria “concessione” delle autorizzazioni ad operare anziché rafforzare il percorso della regolamentazione, in maniera oggettiva e precisa, in modo da dare regole certe e soprattutto uguali per tutti: Chiunque può rendersi conto che un regime discrezionale può dare luogo a fenomeni di pressione verso gli Uffici della Pubblica Amministrazione o sulle Segreterie competenti, a vere e proprie disuguaglianze che possono degenerare in episodi di corruzione o concussione.

Non a caso si pensava di essersi lasciati alle spalle certe vecchie pratiche e di essersi avviati verso un sistema un po’ più liberale e un po’ più europeo, verso uno Stato di diritto in cui una volta soddisfatti i requisiti richiesti dalla legge non si deve andare a bussare alla porta del politico di turno vuoi per mendicare, vuoi per “oliare” gli ingranaggi del rilascio della licenza.

Evidentemente il Patto per San Marino ancora una volta dà prova della sua vocazione conservatrice e restauratrice, preferendo aumentare il potere del Congresso di Stato che sappiamo tutti essere una pesante zavorra per l’economia sammarinese poiché finisce sempre per favorire i soliti noti e i loro amici.

Con la delibera del 29 maggio si è tuttavia toccato il fondo dando ulteriore prova di ignoranza del diritto e delle regole. Tale delibera difatti, pretende di fornire l’interpretazione autentica di una legge (cosa che è di competenza esclusiva del Consiglio con provvedimento di legge), e di fatto dichiara superata ed inapplicabile una norma contenuta in una legge del 2003, motivandola con il fatto che contrasta con una legge del 1965 e quindi antecedente.

Posto che anche i sassi ormai sanno che in casi come questo è la norma più recente a prevalere su quella più vecchia, quello che è grave è il fatto che la norma in questione imponeva all’Ufficio Industria di revocare le licenze ottenute a seguito di false dichiarazioni. Il Governo invece si inventa un artificio del tutto inconsistente per potersi riprendere direttamente il controllo nel settore, disponendo che su alcune situazioni si potrà chiudere un occhio e su altre invece bisognerà essere inflessibili. Siamo certi che tra le prime ricadranno i soliti protetti e gli amici degli amici, mentre il comune cittadino vedrà applicarsi la legge alla lettera. Dove sono finiti i moralizzatori noti per la “tolleranza zero” contro chi sgarra e quelli che volevano porre fine ai vecchi metodi, ai dinosauri e agli abusi di potere che hanno caratterizzato le vecchie stagioni? Tutto cancellato miracolosamente dalle elezioni del 9 novembre a quanto pare…

San Marino 8 luglio 2009

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