Circa 400 lavoratori hanno votato a favore dell’accordo Scm siglato tra la proprietà e i sindacati lo scorso 16 settembre.
La maggioranza quindi ha detto sì sia ai 45 lavoratori, a rischio licenziamento, che andranno in cassa integrazione a zero ore per un altro anno, che ad altri 180, sempre a zero ore, per un anno (90+90).
La cassa integrazione resta aperta per tutti i 1.316 lavoratori con un massimo di 520 a rotazione mensile più i 90 e i 45 a zero ore per non superare la soglia delle 655 persone nello stesso momento.
Il segretario generale della Fim Cisl Luca Giacobbe dichiara: “Non è certamente un bell’accordo ma ci consente almeno di rimanere in campo e verificare di volta in volta lo stato dell’occupazione. Senza firma sarebbe stato difficile fare il nostro lavoro”.
Europeo Gabrielli della Fiom Cgil afferma: “Quando si contratta la cassa integrazione è sempre una sofferenza, ma non firmare per i lavoratori sarebbe stato ancor peggio”.
Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”