Rimini, aeroporto: una sola dipendente nel deserto

Rimini, aeroporto: una sola dipendente nel deserto

Monica Raschi di Il Resto del Carlino:  Viaggio nell’aeroporto. Tra speranza e paure / Una sola dipendente nel deserto del ‘Fellini’ /
Primo giorno di chiusura: «Ci sono clienti che ancora non sanno dello stop ai voli»

Un silenzio irreale e un mucchietto
di foglie secche ai lati delle porte è
tutto ciò che ti accoglie appena varchi
le porte automatiche dell’aeroporto di
Rimini, da ieri chiuso in attesa che qualcosa
si sblocchi. I banchi del check in
vuoti con i tabelloni dei voli sono ridotti
a enormi occhi neri e spenti, i negozi
sono sbarrati, i bar e i ristoranti hanno
messo le sedie sui tavoli.
Alla biglietteria, completamente deserta,
siede Renata Marelli, la responsabile.
«Oggi (ieri per chi legge) siamo aperti nel
caso arrivi qualcuno che non sapeva
che l’aeroporto è chiuso e vuole prendere
un volo —racconta —. Infatti stamattina
è arrivata una famiglia con una
bambina e ho detto che bisogna andare
ad Ancona e comunque c’era il tour operator
per assisterli». Davanti al computer
c’è un peperoncino rosso.
«Ce l’abbiamo tutti —dice la responsabile
—, speriamo ci porti fortuna. Io sono
qui da 18 anni ed è una tristezza infinita.
Sto mettendo a punto il curriculum ma
alla mia età non è facile trovare
un altro lavoro»
. (…)

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