Rimini. Al Cinema Tiberio si celebra il decennale del film ‘Rimini Lampedusa Italia’

Rimini. Al Cinema Tiberio si celebra il decennale del film ‘Rimini Lampedusa Italia’

Al Cinema Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16), dotato di impianto digitale di proiezione Sony 4K e audio Dolby Digital 7.1, sabato 7 giugno alle ore 21 (ingresso libero) si celebra il decennale della prima proiezione in sala del film di Marco Bertozzi Rimini Lampedusa Italia.

“Quando presentammo il film al Cinema Fulgor, nell’inverno del 2004 – racconta il regista Marco Bertozzi -, ricordo una serata speciale, sembrava di essere al cinema negli anni cinquanta. La quantità di gente, la diversità del pubblico, le grida dei bambini, mamme, anziani pescatori, e poi l’emozione di una comunità che, per la prima volta, si vedeva rappresentata.

Pubblicamente. Quindi esisteva e stava divenendo corpo sociale, un pezzo della città finalmente riconosciuto. Franco Cappello, a cui la marineria riminese deve molto, aveva da poco varato il Sarina III, emozionato come non mai, e dedicato il peschereccio, ancora una volta, a sua moglie Sarina. Erano anni antecedenti la crisi, in cui ancora forte risultava l’attrazione del porto di Rimini per i lampedusani. Franco Cappello è mancato un mese fa e probabilmente un ciclo si è chiuso. Questa proiezione è dedicata a lui…”

Non si è fermata invece la massa di migranti che cerca di raggiungere l’Europa approdando a Lampedusa. E le ultime sequenze del film associavano proprio la migrazione dei lampedusani a Rimini con quella, epocale, dei popoli del Sud del mondo verso di noi…”

Raccontare la vita della comunità dei pescatori di Lampedusa a Rimini significa raccontare un sovrapporsi invisibile di realtà, scoprire linguaggi, abitudini e storie mai rivelate prima.

Significa scavare in territori inediti con la consapevolezza di un’appartenenza perduta e ritrovata, accostare e stanare nuove iconografie: con uno sguardo contaminato e trasversale, quasi quanto una provincia-metropoli che si estende senza soluzione di continuità per chilometri e chilometri di bazar, pub, pizzerie e dove chi guarda non si stupisce mai. La narrazione si insinua in una rete labirintica, dove gli sguardi rimandano a un incessante rimodellamento delle trame identitarie.

Raccontare questa condizione è stare in equilibrio tra la perdita e la riconquista di molteplici appartenenze, a volte naturali, altre scheggiate e randagie. E’ fare i conti con la storia, nella continua ridefinizione antropologica di cui l’Italia è stato grande laboratorio e il cinema estremo testimone del XX secolo.

Molteplici, quindi, sono gli intenti di Rimini Lampedusa Italia. Per una città come Rimini, comprendere la relazione con quella “zona d’ombra” costituita dalla gente del porto e da una attività come la pesca. Poi, per gli immaginari nazionali, osservare come le forme modernissime di una realtà nota per il “tempo del non lavoro” convivano con attività “antiche”, legate al sudore del corpo e al rapporto, a volte drammatico, con gli elementi naturali. Infine, in un orizzonte interculturale, indagare un processo di integrazione ancora in corso, metafora di altri, ben più ardui, percorsi nel rapporto tra culture “ricche e dominanti” e fenomeni migratori. Alla serata sarà presente il regista Marco Bertozzi, sono state invitate le marinerie lampedusane e riminesi.

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