Rimini: Al via il restauro della lapide dedicata a Tonini

Rimini: Al via il restauro della lapide dedicata a Tonini

E’ in corso di restauro nei laboratori dei Musei comunali la lapide dedicata allo storico Luigi Tonini che, a causa del cedimento dei perni in ferro che la sostenevano dal 1887, anno in cui la lapide commemorativa a lui dedicata era stata collocata sulla facciata dell’omonimo palazzo in Piazzetta Ducale, nelle scorse settimane era caduta a terra danneggiandosi.

Erano stati Antonia Ricci, pronipote del celebre studioso, e il marito Ruggero Rossi a dare comunicazione del crollo della lapide, recuperata poi dai tecnici del Museo e ora oggetto della ricomposizione e del successivo restauro.

Lo stesso Museo della città doveva intitolarsi a questo suo benefattore che con abnegazione ha contribuito alla storia della città e ne ha tutelato il patrimonio.

In riconoscimento, nel ’94 la Città gli intitolò la via, già via S. Maria in Corte, più conosciuta come via del (vecchio) ospedale, in cui ha sede il Museo della Città nel settecentesco collegio dei Gesuiti.

Luigi Tonini nasce a Rimini il 4 febbraio 1807. A 16 anni, perde entrambi i genitori, Francesco e Lucrezia Pedrizzi.

Studia prima a Rimini e poi a Bologna, dove si iscrive alla facoltà di legge, dopo aver frequentato fisica e filosofia morale.

Il Tonini coniugò esemplarmente la figura di bibliotecario con quella di storico della città, entrambe considerate attività di pubblico interesse. Ricerca e ordinamento delle fonti si fondono con il mestiere di storico.

Grazie al Tonini la Gambalunghiana si arricchì della raccolta di manoscritti, pergamene e reperti archeologici di Domenico Paulucci (1855), delle collezioni di Michelangelo Zanotti (1861) e dell’immensa raccolta del sacerdote Zeffirino Gambetti (1871),che contiene l’imponente corrispondenza del Planco.

Luigi Tonini, tra 1848 e 1862, pubblica i primi tre volumi della sua storia riminese, “una delle più erudite e critiche” del secolo, secondo un giudizio di Carducci.

Tonini ebbe anche incarichi politici.

Fu consigliere e magistrato municipale, corrispondente oggi al ruolo di assessore del Comune, è tra gli 89 soci fondatori della locale Cassa di Risparmio, dove fu anche vicepresidente (1860-64) e consigliere.

Sulla porta della chiesa del Suffragio, per i funerali di Tonini venne apposta un’iscrizione in cui lo storico era definito “modestissimo nella meritata gloria, tutto ne’ suoi studi ed alla cure della famiglia, uomo di antica tempra”. Le esequie vennero celebrate dal vescovo mons. Luigi Paggi che nell’orazione ne lodò le virtù di studioso e di cittadino.

In occasione della commemorazione della scomparsa, la Giunta comunale non fu in grado di accordare allo scultore Liguorio Frioli la realizzazione di un semibusto (la somma era di 500 lire) per mancanza di fondi di bilancio e si limitò ad una lapide sotto il palazzo del Municipio.

Solo nel 1887, proprio nella casa di Tonini, in piazzetta Ducale, fu inaugurata un’epigrafe come “segno d’onore” alla sua fama.

Fama che ben presto si smarrì, se è vero che dei resti mortali di Tonini non c’è più nessuna traccia al civico Cimitero.

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