Quando gli albergatori riminesi alzano la voce la terra trema, in quest’occasione a tremare è stato il Teatro Novelli. Il Sindaco Gnassi, probabilmente per la paura di essere messo al muro, non si è presentato.
Luca Cassiani di Corriere Romagna: Gli hotel contestano i tecnici del Comune /
Teatro Novelli come un’arena: le spiegazioni sull’imposta scatenano polemiche roventi / Il presidente Aia Patrizia Rinaldis costretta ad alzare la voce per tranquillizzare i colleghi
RIMINI. Nervi tesi, grida, contestazioni, applausi a scena aperta. Dire che gli albergatori sono infuriati contro la tassa di soggiorno non rende abbastanza l’idea. E a farne le spese sono i tre dipendenti del Comune di Rimini (il dirigente Ivana Manduchi, Luisa Mariani e Marco Selva) chiamati a spiegare le regole. Bastano dieci minuti perché il teatro Novelli (gremito) si trasformi in un’arena, tanto che il presidente degli Albergatori Patrizia Rinaldis è costretta ad arrabbiarsi per riportare i colleghi alla ragione. Ma dura poco: altri venti minuti e la platea s’infiamma di nuovo, con i relatori (invitati dall’Aia) che paiono tre crociati scesi sul campo di battaglia contro un’armata intera. (…)
Uno, due, tre: casino. Basta nominare la tassa di soggiorno che il teatro esplode: «Vendiamo le camere, il nostro tempo costa, così ci complicate la vita, perché Riccione e Bellaria non la applicano?». Il presidente Aia si arrabbia di brutto con i suoi, ma poco dopo constata: «E’ evidente che
non si rendano conto dell’appesantimento del lavoro».(…)
«Il sindaco, che in campagna elettorale aveva promesso di non applicare la tassa di soggiorno, doveva venire qui a metterci la faccia» commenta al microfono un albergatore. Applausi, tutta la sala è in piedi. Sipario.
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