Rimini. Approvato il protocollo d’intesa con l’Opificio delle pietre dure di Firenze per la tutela dei disegni di Federico Fellini

Rimini. Approvato il protocollo d’intesa con l’Opificio delle pietre dure di Firenze per la tutela dei disegni di Federico Fellini

RIMINI. Durante l’ultima seduta, la giunta comunale di Rimini ha approvato il protocollo d’intesa con l’Opificio delle pietre dure di Firenze per la tutela dei disegni di Federico Fellini. Nei mesi scorsi, immediatamente all’indomani dell’acquisizione delle opere del Maestro a seguito della devoluzione del patrimonio dell’ex Fondazione, gli uffici competenti hanno preso contatto con l’Opificio delle pietre dure di Firenze, Istituto autonomo del Ministero dei beni e delle attività culturali e centro di eccellenza internazionale nel restauro di opere d’arte, affinché venisse effettuata una prima ricognizione e studiato un progetto conservativo sul fondo, che consta di 407 disegni, di cui 378 di Fellini. Caricature e schizzi eseguiti con tecniche e materiali eterogenei. 

A maggio 2016 il fondo sarà oggetto di un cantiere operativo di uno dei corsi di Scuola di Alta Formazione dell’Opificio, un cantiere della durata di 5 giorni, durante il quale saranno valutati ed effettuati gli interventi più idonei a migliorarne le condizioni conservative, quali lo stoccaggio delle opere, la loro messa in sicurezza e protezione da fattori esterni ambientali e da rischi relativi a movimentazione, la revisione dei montaggi preesistenti, in previsione del trasferimento del fondo nel futuro museo Fellini. Per ogni opera sarà compilata una scheda di rilevamento, una sorta di carta di identità che conterrà, oltre i dati identificativi essenziali e lo stato di conservazione, i requisiti di esposizione e di prestabilità. Saranno inoltre individuati i disegni le cui condizioni critiche richiedono interventi specifici di restauro, non trattabili in situ ma che saranno poi condotti presso i laboratori dell’Opificio. Anche il Libro dei sogni sarà sottoposto ad esame, verificandone lo stato di conservazione e individuandone le condizioni di esposizione più idonee. Sarà infine valutata anche la possibilità di aprire un secondo cantiere didattico per la messa in sicurezza degli abiti di scena. 

Comunicato Stampa 

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