Rimini. Avvocatessa che rubava denaro ai clienti, falsificava anche atti in tribunale. Nuovo Quotidiano di Rimini

Rimini. Avvocatessa che rubava denaro ai clienti, falsificava anche atti in tribunale. Nuovo Quotidiano di Rimini

Nuovo Quotidiano di Rimini: La riminese per dimostrare ai propri clienti che le cause procedevano al meglio “correggeva” alcuni documenti / Nuovi guai per la Gabellini / Da un’indagine condotta dai carabinieri l’avvocato avrebbe falsificato atti del tribunale di Milano / La donna fu arrestata per aver svuotato i conti correnti di persone di cui era amministratore di sostegno

RIMINI – (ad.ce.) Con una mano svuotava i conti correnti di povera gente, quattro persone tra cui un clochard e un invalido civile al 100%, di cui era, nominata dal tribunale, il loro amministratore di sostegno; con l’altra falsificava, addirittura, alcuni atti del tribunale di Milano. Sembrano non finire mai i guai per Lidia Gabellini, 39enne avvocato riminese, arrestata il 23 gennaio scorso con l’accusa di peculato nell’ambito dell’operazione denominata “Vampiro” attraverso la quale gli inquirenti scoprirono che la donna, figlia di una famiglia benestante di Rimini e moglie di un medico dell’ospe – dale Infermi, si era appropriata, attraverso continui prelievi dai conti correnti, di 190mila euro di proprietà di Andrea Severi, il barbone tarantino al quale quattro ragazzi diedero fuoco nel 2008 e rimasto gravemente ustionato, e di 30mila euro appartenuti ad un 22enne di Perticara, invalido al 100% dopo un incidente domestico. Soldi ricevuti come risarcimento danni per le loro disgrazie. Oltre ad altri 40mila euro ad altre due suoi assistiti. Dall’indagine condotta dalla sezione di pg dei carabinieri di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, è emerso, infatti, che la Gabellini, attualmente ai domiciliari, per dimostrare ad alcuni clienti, che gli avevano affidato delle cause giudiziarie, di aver agito bene e di aver compiuto tutti gli atti richiesti sarebbe arrivata a falsificare alcuni documenti del Tribunale di Milano. (…)

 

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