Corriere Romagna: Bancarotta fraudolenta, sequestri per 60 milioni / Dinastia di costruttori nel mirino della Finanza / Al figlio del fondatore notificata la misura cautelare dell’obbligo di firma per tre volte alla settimana alla polizia giudiziaria / In prossimità del fallimento gli indagati avrebbe violato la “par condicio”dei creditori con alienazioni “preferenziali
RIMINI. Bancarotta fraudolenta di tipo preferenziale con ipotesi “distrattive” per circa un milione di euro. E’ l’ipotesi che investe una dinastia di costruttori molto noti tra Rimini e Pesaro. I militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Rimini ieri hanno notificato a Fabio Mulazzani, 54 anni, di Montegridolfo (Rimini) il provvedimento del giudice Vinicio Cantarini che dispone nei suoi confronti l’applicazione della misura di custodia dell’obbligo di firma in caserma per tre volta alla settimana.
Con lui, direttore generale dell’azienda di famiglia, sono indagati il padre Italino Mulazzani (entrambi sono difesi dall’avvocato Filippo Airaudo) e la sorella (difesa dall’a vvocato Tiziana Casali) assieme ad altre ventidue persone, quasi tutti imprenditori del Pesarese e del Riminese, destinatari – secondo l’accusa – di beni e disponibilità alienati in prossimità del crac in danno di altri creditori. Un maldestro tentativo di compensare i debiti probabilmente soltanto al fine di tirare avanti la ditta. (…)