Corriere Romagna: Il sindaco Andrea Gnassi invoca denunce penali contro l’azione dimostrativa stroncata sul nascere dall’intervento degli agenti / Blitz di Forza Nuova: «Questa è zona di guerra» / Identificati sette militanti. Il questore Improta: «Abbassare i toni: alla sicurezza ci pensiamo noi»
RIMINI. La provocazione? Sigilli alle zone del centro a più alta densità immigrati. Alcuni militanti di Forza Nuova, come rivendicato sulla pagina Facebook del movimento riminese, nella notte tra giovedì e venerdì scorso hanno tentato di chiudere con nastri segnaletici gli accessi di via De Giovanni e di Borgo Marina dove sorgono due moschee. Emblematici anche i cartelli che hanno issato, anche se solo per pochi minuti (è infatti immediatamente intervenuta la polizia): “War zone – Islamic Occupied Area” (tradotto: “Zona di guerra- Area islamica occupata”). Ricorso al latino invece per altri cartelli affissi di fronte al duomo “Si vis pacem para bellum” (tradotto: Se vuoi la pace prepara la guerra).
I militanti del movimento che hanno partecipato all’azione dimostrativa sono stati identificati dagli agenti della Digos che ha redatto un’informativa da girare alla magistratura. Sarà il pm a valutare se i fatti descritti sono configurabili in qualche modo come reato, in quel caso i sette giovani “segnalati” rischieranno una denuncia penale. E’ quello che auspica il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, rinnovando l’appello alla «pratica democratica quotidiana» e facendo suo il richiamo del vescovo, Francesco Lambiasi, «per il no alla violenza ed il sì al dialogo, al confronto tenace e quotidiano tra diversi all’interno di una comunità che è solidale, responsabile e con una grande tradizione di partecipazione ». (…)