Rimini, caso Pantani. Coca bevuta? Lascerebbe un buco. Patrizia Cupo di Corriere Romagna Rimini

Rimini, caso Pantani. Coca bevuta? Lascerebbe un buco. Patrizia Cupo di Corriere Romagna Rimini

Patrizia Cupo di Corriere Romagna Rimini: Il caso Pantani. Il parere. La dirigente sanitaria nel 2013 ha seguito a Rimini più 2500 casi di tossicodipendenza, l’8 per cento dei quali legati alla polvere bianca /  «Coca bevuta? Lascerebbe un buco» /  Daniela Casalboni (Sert Rimini): «Morte certa, con evidenti lesioni nello stomaco» 

 

RIMINI . Se Pantani avesse bevuto o fosse stato costretto a bere cocaina, l’autopsia lo avrebbe probabilmente rilevato. E questo perché gli avrebbe lasciato come minimo un “buco” allo stomaco: l’esame, invece, parla chiaro e dice che ad uccidere il Pirata è stata un’overdose. 

«La cocaina ha un effetto vasocostrittivo: se assunta per bocca, provoca la necrosi intestinale», dice chi se ne intende: la dirigente del Sert di Rimini, Daniela Casalboni. Lei, del caso specifico, preferisce non parlare: la vicenda è troppo delicata, specie oggi dopo la riapertura dell’inchiesta. Ma gli effetti della droga, li conosce bene: “merito” del lavoro sugli oltre 200 tossicodipendenti da cocaina seguiti, solo nel 2013, dal servizio tossicodipendenze dell’Ausl riminese. 

Ma la cocaina si può bere? «Bere? No, di certo. Ha un effetto vasocostrittivo, tant’è che là dove passa crea delle lesioni». 

Ad esempio? «Se inalata provoca, a lungo andare, lesioni ai tessuti nasali. Ma anche quando iniettata, crea nel punto della puntura delle ferite». 

Iniettata: dunque, può essere assunta allo stato liquido? «Sì, quando viene “basata”, ossia mischiata con bicarbonato e scaldata. Diventa così “crack” e, in questa forma viene fumata o iniettata. Ma non certo bevuta». (…)

Marco Pantani

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