Nuovo Quotidiano di Rimini: Tensione alla riunione di ieri pomeriggio tra il presidente Pasquinelli e il vice “ribelle”. I piccoli azionisti: “Basta guerre”
La Fondazione vota, divisa
Designati i candidati per il cda di Carim,Vernocchi conferma il “no” su Guaitoli ma vota “sì” per gli altri Nessuna sorpresa sui nomi. Dai soci di minoranza l’indicazione di Enrico Montanari:fu manager di Profumo
RIMINI. (…) Una riunione del consiglio di amministrazione che si annunciava pesante, nel clima. E così è stato. Con il presidente Massimo Pasquinelli da un lato, e il suo vice “ribelle” dall’altro, che se le sono dette. Vernocchi non si è risparmiato, convinto delle sue ragioni, e di quelle della componente “laica”. Pasquinelli si sarebbe mostrato altrettanto severo nel giudizio sul comportamento del suo vice, come del resto era già trapelato nei giorni scorsi, dopo le uscite di Vernocchi. Un comportamento che proprio ieri è stato stigmatizzato anche dal comitato dei piccoli azionisti. “Attenzione, perché Carim non avrà una seconda possibilità” scrive in una nota il comitato. “Questa battaglia al- l’interno della Fondazione è incomprensibile – spiega il sindacalista Giuseppe Taddia, tra i fondatori del comitato – A chi giova mettersi a litigare per delle poltrone? Di certo non piacerà a Banca d’Italia”. E di fatto la “guerriglia” tra cattolici-ciellini e laici-“aureliani” non è certo piaciuta alla vigilanza. Fatto sta che anche dal fronte delle istituzioni – Comune e Provincia, e Camera di Commercio – c’è da registrare un certo fastidio per il prevalere, diciamo così, della connotazione “cattolico-diocesana”, nelle scelte compiute. Che si sarebbe manifestata in maniera plateale nella scelta dell’attuale consigliere del cda della Fondazione Matteo Guaitoli (considerato “uomo” della Diocesi e in particolare dell’ex presidente della Fondazione Luciano Chicchi). Vitali e Gnassi, dicono i bene informati, anche ieri avrebbero manifestato il proprio disappunto. (…)
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