Annalisa Boselli – Corriere Romagna: «Ausl unica avanti
ma non vogliamo
tagli indiscriminati»
RIMINI. Sì all’Ausl unica ma «no a una logica economicistica fine a se stessa. Non si può mettere in discussione l’accettabilità per tutti». Lo sostengono Cgil, Cisl e Uil a oltre una settimana di distanza dall’incontro con le conferenze territoriali sociali e sanitarie della Romagna in merito al progetto dell’Ausl di Romagna per la presentazione del documento approvato dalle conferenze in ognuno dei quattro territori sul riordino. Ancora il piano industriale non è emerso, ma i sindacati ci tengono a mettere le cose in chiaro: che nella riorganizzazione delle quattro aziende sanitarie non siano i cittadini a uscirne con le ossa rotta, rischio che già si corre con la spending review del governo Monti.
A pesare è la diminuzione di 32 miliardi di euro nel periodo 2011-2015 «tale da mettere a rischio – dicono i sindacati – i principi costituzionali e universali del diritto alla salute». Per questo «non possono essere messi in discussione i capisaldi di universalità, accessibilità, solidarietà, equità e gratuità dei servizi sanitari, per i quali il sindacato si è sempre battuto affinché tali criteri siano mantenuti nel sistema sanitario regionale e nei nostri territori».
Insomma, la convinzione è che occorra andare oltre la pur complessa revisione della dimensione dell’azienda, per mettere
in campo una vera e propria riorganizzazione dei servizi per la salute che guardi oltre il medio periodo. L’obiettivo deve essere quello di migliorare le prestazioni e per utilizzare meglio il denaro pubblico: «Non si tratta di sommare le attuali quattro aziende sanitarie, significa piuttosto definire, attraverso un vero e proprio piano industriale, come si rimodula il sistema, come si ridisegnano le strutture ospedaliere, nei diversi livelli, quali eccellenze, come si distribuiscono le tecnologie, cosa si intende riconvertire, con quali tempi e con quali percorsi, evitando sprechi e inutili doppioni». (…)
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