Rimini: Da sabato le opere di Bettina Scholl Sabbatini in esposizione

Rimini: Da sabato le opere di Bettina Scholl Sabbatini in esposizione

Si
inaugura sabato 30 aprile, alle 17 al Museo della Città, la mostra di Bettina
Scholl Sabbatini “Coques – Coquilles – Esprits – Génies”.

A
cura di Anna Graziosi Ripa, l’esposizione è organizzata in collaborazione con
l’assessorato alla Cultura-Musei Comunali di Rimini e resterà aperta al
pubblico fino al 22 maggio.

Nelle
teche colorate di luce, le sculture appaiono nella loro vitalità, all’interno
della “casa” che, in modo sempre originale e diverso, le accoglie e le
“ripara”.

Le
originalissime forme dei bronzi e le loro patine straordinarie, le superfici
scabre, consunte e vive, ne fanno oggetti preziosi e incantati, pieni di
energie e di passione, come l’artista che li ha creati.

Le
piccole opere – già esposte alla Biennale di Venezia e a San Marino nelle due
mostre del 2010 – sono ancora il cuore della mostra di Rimini.

L’artista,
tuttavia, per questa occasione ha voluto creare anche altro: quattro teste
femminili, una grande chaise-longue, un video ed una installazione.

Le
quattro teste, di grande bellezza e di straordinaria valenza cromatica,
traggono la loro ispirazione – come i piccoli geni – dall’arte africana e
dall’arte cicladica antica.

La
chaise-longue continua la serie di opere di grandi dimensioni – “Per sedervi,
per sedurvi” è il titolo che ha dato l’artista – in cui l’abilità tecnica,
l’originalità dell’invenzione formale e l’ironia si fondono per ottenere
risultati inediti.

Nel
video, inserito in una grande anfora, un magma ribollente di rossi sfrangiati e
di gialli, interrotto da un’improvvisa esplosione, placa la natura.

Nascono
da questa pace, azzurri struggenti, toni languidi di celesti e di blu.

Si
aprono grandi petali di fiori marini tra i quali appaiono i piccoli geni che si
tuffano felici e formano girotondi giocosi.

Ad
un tratto piccole forme ovali e scure appaiono tra le onde e “accolgono” i
piccoli geni. Le poetiche immagini che l’artista fa nascere dalla grande
anfora, raccontano, in immagini veloci e di grande valenza cromatica, la
nascita della vita dal mare e la ricerca del “luogo della vita”: la casa.

L’installazione
rappresenta, con suggestiva semplicità, il mare che si infrange sulla spiaggia
creando suoni ed emozioni.

Il mare è protagonista della mostra e la mostra
sembra essere un poetico omaggio di Bettina a Rimini.

L’ingresso
alla mostra è libero.

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