Rimini dal 1861 al 2010 ecco il Rapporto Storico Demografico

Rimini dal 1861 al 2010 ecco il Rapporto Storico Demografico

Si è tenuta nella sede di C.so d’Augusto la presentazione del rapporto storico demografico 1861-2010 a cura dell’Osservatorio demografico della Provincia di Rimini.

Osservando questi dati, vengono alla luce interessanti risvolti. Ecco un breve riassunto:

Per quanto riguarda i flussi migratori, osserviamo come dagli anni “50 a metà anni settata assistiamo ad una grande immigrazione dall’entroterra verso la riviera, in particolare nel Riminese. Dagli anni “80 invece, il fenomeno si inverte. Sono infatti in crescita esponenziale le famiglie che dalla costa passano all’entroterra. Traffico eccessivo, urbanizzazione senza scrupoli e costo del mattone alle stelle i motivi principali.

Si osserva inoltre, come nel Comune di Rimini si sia passati dai 27.996 residenti del 1861 ai 141.501 del 2010. Un’altra indicazione che possiamo trarre dai dati, è che a prescindere dalla zona che osserviamo (all’interno della Provincia) i flussi migratori sono sempre andati in direzione del Comune di Rimini, che di conseguenza conferma di essere territorio di riferimento storico, economico e sociale.

Commenta la presentazione del rapporto il Presidente della Provincia Stefano Vitali:

‘il rapporto presentato oggi è uno strumento organico che va ad integrare e a far interagire diversi aspetti dello sviluppo demografico, utile per indirizzare le future scelte a cui siamo chiamati, fornendo una base di dati scientifica affidabile, sicura ed implementabile.
Tra le tante informazioni e suggestioni offerte dal report vorrei sottolinearne in particolare tre. La prima riguarda la capacità di accoglienza e inclusione del nostro territorio, dove anche chi viene da fuori si sente a casa e decide spesso di rimanerci a vivere con la famiglia. La seconda riguarda l’andamento oscillante dell’immigrazione tra costa ed entroterra, che ci testimonia come sia ancora quella della costa l’economia principale della provincia mentre l’entroterra stenta a individuare un core-business forte ed autonomo. il terzo spunto riguarda la sfida che ci attende nel futuro prossimo, ovvero quella di lavorare ad un vero e proprio piano strategico provinciale che sappia armonizzare lo sviluppo della nostra provincia, esaltandone le singole peculiarità’.

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