RASSEGNA STAMPA
La speranza di libertà si dissolve. Come il suono di un «urlo muto», lo stesso che venne ripreso compiere Dassilva in questura giorni dopo il delitto ed evidenziato anche dal giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini all’interno della corposa ordinanza da quasi 80 pagine con cui ieri ha rigettato la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere per Louis Dassilva. Il 35enne indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa a coltellate in via del Ciclamino la sera del 3 ottobre 2023, rimane ai ‘Casetti’. È questa la decisione maturata dal giudice dopo una decina di giorni di strettissimo riserbo per valutare attentamente la babele gargantuesca di consulenze tecniche e considerazioni sottoposte alla sua attenzione dalla procura di Rimini (pm Daniele Paci) e dagli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri ed Andrea Guidi. Elementi a favore e sfavore della posizione dell’indagato, nonché riscontri e considerazioni volte a sgretolare da un lato o consolidare dall’altro le parole di Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli ed ex amante del 35enne senegalese, ora indagata per favoreggiamento. E sono state proprio le dichiarazioni rese dalla Bianchi, cristallizzate in sede di incidente probatorio, il cuore pulsante dell’ordinanza con cui il gip ha dato seguito alla custodia cautelare in carcere firmata nove mesi fa, il 16 luglio. Da quel giorno Dassilva si trova dietro le sbarre dei ‘Casetti’. Prima per effetto di una presunta prova regina (il filmato della Cam3) che lo stesso giudice Cantarini non ha mancato nella nuova ordinanza di ’bollare’ come «errata». (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino