Una donna 62enne ha il silicone in circolo per tutto il corpo perché la protesi al seno impiantata a Rimini 6 anni fa si è rotta.
La signora ha chiesto con una lettera legale un risarcimento danni all’Ausl di Rimini.
La pratica è ancora da vagliare ma è all’attenzione dell’ufficio legale dell’azienda sanitaria romagnola che valuterà se la richiesta di risarcimento della paziente è ammissibile oppure no.
La protesi impiantata si è rotta, dopo qualche tempo, mandando in circolo il materiale che non potrà essere rimosso con una semplice operazione perché il silicone avrebbe aderito ad altri tessuti.
In casi analoghi l’Ausl ha risposto agli interessati di rifarsi legalmente direttamente alla ditta produttrice ma in questo caso la ditta francese che ha prodotto le Pip è fallita e il fondatore è finita in carcere per una truffa colossale.
L’Ausl riminese sta cercando di rimediare sottoponendo ad interventi d’urgenza almeno 16 donne che hanno mostrato infiammazioni da Pip.
Le operazioni sono ovviamente tutte a carico dell’azienda ospedaliera.
Se il silicone dovesse rimanere in circolo producendo un danno permanente, non si esclude che a questa prima richiesta danni se ne aggiungano altre nei confronti all’azienda sanitaria che ha impiantato le protesi dannose.
Fonte: “Nuovo Quotidiano di Rimini”
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