Corriere Romagna: Gnassi: blocchiamo cemento e Grillo /
«Senza innovazione vengono fuori quartieri poco vivibili e dopo il voto va al 5 Stelle» /
Il sindaco chiede al Pd di non essere timido sui temi della sostenibilità ambientale
RIMINI. E una sorta di argine: Rimini, città dove il Pd resta davanti a Grillo (anche se di poco: 30,32 a 29,5). Il sindaco Andrea Gnassi non esagera nella gioia, avverte che il suo territorio è sensibile ai temi a 5 Stelle e chiede al partito di non perdere tempo su sostenibilità, green economy, stop al cemento: durante le primarie se ne è quasi abusato. E poi? Poco o niente. Invece da quartieri poco vivibili nasce il malcontento e nel malcontento Beppe cresce.
“Lo dico, valà”. Di fronte a 14 Comuni targati Grillo, non è bello dire a Rimini va meglio. Così Gnassi sceglie la formula del «non mi consola»: che il Pd sia il primo partito e che il Pdl perda 15 punti.
Detto questo, vediamo cosa non va. «Credo che il Pd, il suo gruppo dirigente e chi lo rappresenta nelle istituzioni, si debba chiedere se ha interpretato il cambiamento o se ha resistito o ignorato la necessità di cambiamento. Il tasso di innovazione del Pd non può limitarsi a dire facciamo le primarie, deve riguardare anche i contenuti».
Grillo avanza ovunque. «A Rimini siamo dentro un quadro nazionale. Non possiamo non vedere però
che per le caratteristiche sociali e politiche del nostro territorio vi è una affermazione più marcata. Il partito di Grillo è nato e si è sviluppato qui. Ecco allora che il campo del riformismo è chiamato a essere coraggioso e se sceglie di dire stop al consumo del territorio, se spinge per la riconversione dell’esistente, per la trasparenza, non può farlo ma solo un po’. Se il Pd è lontano o timido nelle scelte dell’innovazione, vengono fuori prima quartieri poco vivibili e dopo il voto a Grillo». (…)
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